Questa la rassicurazione che arriva da via Tagliamento che, però, rivendica il ruolo svolto dai suoi rappresentanti in aula in cinque anni e replica, a distanza, alle accuse arrivate dallo stesso Festa che ha più volte puntato il dito contro la minoranza rea, questo il suo pensiero, di aver presentato decine di esposti contro l'amministrazione: «Il Pd è stato forza responsabile ed aperta al confronto. Il nostro gruppo consiliare si è dovuto, però, spesso scontrare con una maggioranza ottusamente muta che non ha lasciato spazio ad alcun margine di dialogo. Abbiamo, anche in questo caso, scelto sempre la strada della politica e non certo quella delle aule di tribunale. Strumentali sono perciò le letture, che pure registriamo, di un partito, il nostro, che avrebbe armato i magistrati pur di infangare l'azione dell'amministrazione comunale in carica. Sono letture che tradiscono una gravissima assenza di senso delle istituzioni di qualche personaggio oggi sulla scena politica cittadina».
Intanto, però, lo stesso Pd è alle prese con la difficile sintesi interna sul candidato sindaco che dovrà guidare la coalizione, a cui partecipano anche Movimento cinque stelle, Sinistra italiana, Si Può e Controvento. Il tavolo del campo largo previsto per ieri è stato rinviato a venerdì. Sul tavolo resta la candidatura dell'ex vicesindaco oggi portavoce dell'area Schlein, Antonio Gengaro, avanzata da Controvento ma mal digerita dal Pd nonostante il pressing del Nazareno e la mediazione del deputato Piero De Luca. Al consigliere regionale Maurizio Petracca, terminale di tutte le rimostranze interne sul nome di Gengaro, il compito di avanzare come contro proposta, a nome della maggioranza che governa il Pd provinciale e del gruppo di consiglieri uscenti, la candidatura del segretario provinciale, Nello Pizza, su cui però si registra il veto del M5s che non gli perdona di aver promosso nel 2018 la sfiducia all'amministrazione Cinque stelle.
Il patto, almeno fino a ventiquattro ore prima dell'annuncio di dimissioni da parte di Festa, era quello di rimettersi al verdetto del tavolo per il bene dell'unità della coalizione. Nelle ultime ore, però, sembra ritornare in pole per il ruolo guida della coalizione anche lo stesso Petracca. Complice l'indebolimento dell'avversario, Festa non ha neanche chiarito se si ricandiderà o meno, il consigliere regionale, pur avendo da sempre declinato l'invito, starebbe ricevendo più di una richiesta dai livelli regionali del Pd.
D'altronde la candidatura del rappresentante istituzionale più alto potrebbe chiudere definitivamente ogni divisione interna al Pd e risolverebbe alla coalizione il rebus candidato sindaco.