Benevento, danni al lapidarium: gli affondi di gruppo consiliare Pd e Civico 22

Prese di posizione dopo lo sfregio dei vandali

I danni alla mappa
I danni alla mappa
Sabato 4 Maggio 2024, 20:50
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«Siamo alle solite. Il lapidarium, posto accanto al monumento simbolo di Benevento è stato vandalizzato. Uno schema purtroppo ricorrente nelle dinamiche cittadine: si installa un'opera, una suppellettile, un decoro e bastano pochi giorni o in alcuni casi poche ore per vederla vandalizzata». Esordiscono così, in una nota, dal gruppo Pd a Palazzo Mosti. Per i dem «in questo caso si colpisce un'opera per cui, ricordiamo, era stato annunciato pure un sofisticato programma di sorveglianza a prova di professionisti del crimine e poi bastano semplici vandali, probabilmente ragazzini, per arrecare danno. Perché non solo non c'è il sofisticato sistema di sorveglianza, ma a quanto pare non funzionano neppure le telecamere in zona». Per il gruppo consiliare del Pd «proprio l'opposizione negli incontri in commissione ha spesso sollecitato l'amministrazione a provvedere efficacemente per la sorveglianza e la vigilanza di queste opere, evidentemente in maniera vana. Al netto di ciò, tuttavia, e della doverosa repressione che deve essere fatta di gesti che non possono essere derubricati a ragazzate, sarebbe opportuno anche sensibilizzare i nostri ragazzi alla bellezza della nostra città. Educarli, magari in un dialogo con gli istituti scolastici, al rispetto e all'importanza dei nostri monumenti».

Un tema che ha sollevato anche l'intervento di Civico 22: «Purtroppo è successo esattamente quello che avevamo pronosticato mesi fa in commissione. È evidente che gli accorati appelli ai vandali non spostano di una virgola il problema.

Quando si decide di fare un intervento, soprattutto azzardato come questo del lapidarium, bisogna avere un grande contatto con la realtà. Lo avevamo detto sin dall'inizio che la mappa interattiva sarebbe stata la prima cosa a rischio e così è stato. Se si fosse almeno valutato di posizionare questo manufatto all'interno dei giardini di Sant'Ilario, come avevamo proposto, certamente non sarebbe successo. In ogni caso, la prima cosa dopo l'istallazione doveva essere l'attivazione delle telecamere, tanto più che il ritardo nella consegna era parimenti ampiamente previsto. La triste verità è che si è deciso di spendere soldi (parecchi) senza avere la minima idea di cosa piazzarci dentro la struttura, senza strategia, senza pianificazione, come invece sarebbe auspicabile quando il fine è impattare positivamente sui flussi turistici».

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