Benevento: morta dopo by pass gastrico al Fatebenefratelli, rinviati a giudizio due medici

L'accusa è di omicidio colposo

Benevento: morta dopo by pass gastrico al Fatebenefratelli, rinviati a giudizio due medici
di Enrico Marra
Venerdì 15 Dicembre 2023, 10:11 - Ultimo agg. 10:40
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Rinviati a giudizio per omicidio colposo due chirurghi dell'ospedale "Fatebenefratelli" per la morte di una paziente dopo una serie d'interventi chirurgici per bypass gastrico. Sono stati rinviati a giudizio Francesco Biondo 67 anni di Avellino e Maurizio Russo di 53 anni anche lui irpino e che in sala operatoria era il secondo operatore. Il rinvio a giudizio è stato deciso al termine dell'udienza di ieri davanti al Gup Maria di Carlo. Il pubblico ministero Maria Colucci aveva chiesto il rinvio a giudizio per entrambi, richiesta che è stata accolta dal Gup ,che ha fissato il processo per il 17 luglio del prossimo anno. Nel corso dell'udienza i sanitari hanno sostenuto di aver agito secondo le linee guida previste per questo tipo di interventi, negando di aver svolto il loro compito con negligenza. Stessa tesi, di non responsabilità circa il reato contestato, è stata sostenuta anche dai difensori dei due medici, gli avvocati Adele Granata, Alfonso Della Rocca e Lidia Migliorelli che hanno chiesto anche un supplemento di accertamenti peritali sull'accaduto.

Il rinvio a giudizio è stato richiesto dagli avvocati di parte civile Vincenzo Cortelessa per conto del marito e dei figli della paziente deceduta, e Antonio Formichella per conto del fratello. Il decesso della donna di 61 anni residente a San Nicola Manfredi era avvenuta il 4 aprile del 2021. La donna era stata già operata nel 2019 nello stesso ospedale, sempre perché afflitta da problemi di obesità.

Perdurando questi problemi aveva deciso di sottoporsi a nuovi interventi chirurgici e ne erano stati effettuati ben tre, che si sono svolti nel mese di marzo del 2021. Secondo l'accusa nessuno di questi interventi era urgente e necessario per garantire la sopravvivenza della paziente. Inoltre sempre secondo l'accusa gli interventi sono stati fatti senza un accurato studio preparatorio. Tutto ciò ha poi provocato alla paziente una gravissima sepsi, a cui è seguito uno shock settico e setticemia generalizzata e quindi il decesso della donna.

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Sono stati i familiari a presentare una denuncia ai carabinieri, chiedendo di fare chiarezza sulle varie fasi degli interventi chirurgici e sull'assistenza fatta alla loro congiunta. Il sostituto procuratore Repubblica Maria Colucci ha affidato al medico legale Umberto De Gennaro l'incarico di procedere all'autopsia. Da qui è poi scattata la richiesta di rinvio a giudizio sia per Buono, ovvero il camice bianco che ha effettuato gli interventi, che per Russo, il secondo operatore. A Russo è stato contestato di aver omesso d'intervenire «di fronte alla conoscenza dell'errore medico altrui non effettuando le dovute indagini al fine di evitare le complicanze poi riscontrate». E l' accusa ha concluso che «se attuate tutte le buone pratiche cliniche assistenziali con un grado di probabilità prossima alla certezza sarebbe stato evitato il tragico evento». 

 

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