Reggia di Caserta, nuovo record: la pacifica “invasione” di quasi 15mila visitatori

14.953 ticket staccati nella domenica a ingresso gratuito

La domenica alla Reggia
La domenica alla Reggia
di Lidia Luberto
Lunedì 6 Maggio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 08:38
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Alla Reggia, ieri, è stato il solito pienone delle prime domeniche del mese ad accesso gratuito: a fine giornata sono stati registrati, infatti, 14.953 accessi, un dato che ha riportato quello casertano sul podio dei monumenti più visitati d’Italia, preceduto solo dall’area archeologica di Pompei (31.241 ingressi) e dal Parco archeologico del Colosseo (18.254). Si sono viste, dunque, anche ieri le stesse scene che si ripetono costantemente e la stessa vivace animazione davanti al monumento ma anche per le strade limitrofe, nei locali a ridosso del Complesso, e persino nella piazza Carlo di Borbone, tornata a essere “i campetti”, come una volta.

Qui, erano tanti i bambini, i giovani e i meno giovani sui prati che leggevano, prendevano il sole, o, addirittura, (purtroppo ci sono sempre quelli che eccedono) facevano un pic-nic in piena regola, come se fossero in aperta campagna, con tanto di pasta al forno, borsa termica, parmigiana di melanzane, sistemate sul tovagliato disteso sull’erba. Evidentemente la cura che si sta prestando alla piazza Carlo di Borbone, da qualche mese adottata da Reggia outlet, sta dando i suoi frutti in termini di immagine ma anche di accoglienza.

Peraltro, già dalle prime ora della mattina si erano formate file davanti alla biglietteria della Reggia, al punto che, intorno alle 11,30, per evitare che l’attesa si prolungasse troppo, alcuni addetti con l’ausilio dei volontari presenti nelle giornate di grande afflusso, hanno distribuito i ticket direttamente alle persone incolonnate, consigliando loro di non rimanere lì ma di addentrarsi in città nell’attesa che arrivasse l’orario della prenotazione.

Un’idea apparsa subito efficace: da un lato si è evitato che la gente sostasse inutilmente davanti al monumento; dall’altro si sono invogliate le persone ad entrare in città per passeggiare o rifocillarsi in qualche locale del centro. Il provvedimento è stato sperimentato già un’altra volta in vista delle prossime aperture gratuite che avverranno proprio nel pieno dei mesi estivi, durante i quali si potrà adottare lo stesso sistema per evitare ai turisti lunghe attese nella piazza assolata. Alle 12, comunque, erano esauriti tutti i ticket di accesso per parco e appartamenti per l’intera giornata, mentre quelli per il solo parco sono stati distribuiti fino alle 16,30 con l’ultimo accesso alle 17,30.

Insomma, una pacifica invasione che si rinnova in occasione dell’iniziativa “Domenica al museo”.

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Per Caserta, però, è come se ogni volta fosse una novità. Come se ogni volta fosse una sorpresa. La città impreparata, oltre che “distratta”, come la definì Antonio Pascale nel libro che gli diede il successo, sembra arrancare dietro ai problemi che invece sono sempre gli stessi, alla ricerca di soluzioni-tampone invece di intervenire in modo strutturale. Ecco allora che i parcheggi, perennemente al completo in queste giornate, hanno avuto il consueto impatto sull’andamento della circolazione veicolare urbana. Via Roma è stata bloccata dalla fila di auto in attesa di sostare nell’area dell’ex caserma “Pollio” o in quella situata sotto piazza Carlo di Borbone (è il caso di ricordare l’urgenza dell’apertura del parcheggio di piazza IV Novembre). Di contro, in qualche modo un cambiamento si è notato nelle abitudini commerciali: ai pochi negozi aperti fino a qualche mese fa se ne sono affiancati molti altri. Via Mazzini e il corso Trieste (marciapiedi divelti, a parte) sono sembrati più accoglienti e movimentati con tante persone in giro, molte proprio in attesa che arrivasse il proprio turno di accesso alla Reggia. Insomma, qualcosa si sta muovendo, ma lentamente per i bisogni e le attese di una città che aspira a caratterizzarsi sempre di più come meta turistica.

Intanto, oggi, alla Reggia alle 12, verrà presentato il calendario delle iniziative selezionate attraverso il Bando di valorizzazione partecipata. Si tratta delle proposte arrivate da privati, enti e associazioni, e scelte dal Comitato tecnico-scientifico, che saranno ospitate negli spazi del Complesso e che mirano, appunto, a valorizzare e far conoscere quelli meno noti.

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