Influenza, picco di casi gravi. A letto fino ad oggi 2,6 milioni di italiani

Influenza, picco di casi gravi. A letto fino ad oggi 2,6 milioni di italiani
Giovedì 29 Gennaio 2015, 14:27 - Ultimo agg. 25 Novembre, 12:13
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Un picco di casi gravi legati all'influenza si sta registrando in moltissimi Pronto soccorso italiani, dal nord al sud del Paese. Ad affermarlo è il presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu), Alfonso Cibinel, che definisce la situazione «preoccupante».

In alcuni ospedali i codici rossi sono aumentati fino al 100%. I casi di polmonite sono aumentati dal 3 al 10%, con pari aumento dei casi che richiedono respirazione artificiale. Tra le cause, il calo delle vaccinazioni.

Nell'ultimo mese (da Natale al 25 gennaio), sottolinea Cibinel, «l'aumento degli accessi in Pronto soccorso (Ps) in Italia si può stimare fino al +15%, rispetto allo stesso periodo di un anno fa. La differenza più significativa - afferma - è appunto l'aumento assoluto dei casi più gravi, tanto che in alcuni ospedali i codici rossi sono aumentati fino al 100% e i codici gialli fino al 25%». L'epidemia influenzale è il fattore scatenante dell'aumento degli accessi e dell'affollamento dei PS: nella terza settimana di gennaio (12-18), l'incidenza di nuovi casi ha superato la soglia di 8 casi per 1000 assistiti, valore superiore a quello registrato (per la stessa settimana) negli ultimi 10 anni.

L'aumento dei casi gravi - rispetto allo stesso periodo dello scorso anno - è attribuibile, chiarisce Cibinel, «all'aumento dei casi totali, in parte determinato dalla ridotta copertura vaccinale registratasi quest'anno, e in parte dipendente dalle caratteristiche proprie dei virus e anche dalla coesistenza di virus diversi; sono stati infatti registrati casi gravi sia da influenza A-H1N1, sia da altri ceppi di influenza A come H3N2 e da ceppi di influenza B».

Altro dato indicativo, rileva il presidente Simeu, è che «alcuni casi gravi, come peraltro capita in tutte le epidemie influenzali, si sono verificati anche in soggetti giovani non affetti da patologie croniche, con necessità di supporto artificiale della funzione respiratoria».
La situazione, in vista del picco influenzale atteso tra circa due settimane, rileva Cibinel, è quindi «preoccupante»: i Pronto soccorso sono infatti sovraffollati ovunque, tanto che, afferma, «in alcuni i malati gravi, come quelli con polmonite, sono curati in barella, negli stessi locali del Pronto soccorso, per l'impossibilità di essere trasferiti in reparto a causa della mancanza di posti letto per ricovero». In altre parole, denuncia il presidente Simeu, «i Ps, soprattutto quelli delle grandi città, sono in serissima difficoltà per il sovraffollamento, perchè non riescono a indirizzare i pazienti più gravi nei reparti per il ricovero, e la causa non sono tanto gli accessi impropri quanto soprattutto la riduzione a monte del numero dei posti letto ospedalieri».


È sempre più vicino il picco dell'influenza, che ha superato i 2,6 milioni di casi dall'inizio della stagione. Secondo il bollettino dell'Istituto superiore di sanità (Iss) nell'ultima settimana si stima che ci siano stati 641mila casi di sindromi influenzali, con un brusco aumento nelle fasce di età pediatrica.

Complessivamente, nella settimana tra il 19 e 25 gennaio il livello di incidenza totale è arrivato a 10,55 casi per mille assistiti. Valori ben più alti quelli raggiunti nei bambini tra 0 e 4 anni, dove l'incidenza è stata pari a 29,10 casi per mille assistiti, e tra i 5 e 14 anni con 20,60 casi. In aumento, anche se in modo più contenuto, anche i casi nelle fasce adulte: tra i 15 e 64 anni l'incidenza è arrivata a 9,06 casi, e a 3,66 negli anziani con più di 65 anni. In molte regioni il numero di casi è molto alto, ma Marche, Emilia Romagna e la provincia autonoma di Trento risultano le più colpite. Secondo l'Iss il livello di incidenza finora raggiunto è alto e la curva epidemica è simile a quella della stagione post pandemica del 2010-2011.
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