Napoli, al Palazzo Reale il viaggio di Dante attraverso le tele di Tommaso De Vivo

Napoli, al Palazzo Reale il viaggio di Dante attraverso le tele di Tommaso De Vivo
di Valentina Bonavolontà
Venerdì 3 Dicembre 2021, 20:03
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In occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri il Palazzo Reale di Napoli celebra il Sommo Poeta inaugurando oggi una mostra incentrata su tre tele raffiguranti episodi della Divina Commedia, eseguite dal pittore Tommaso De Vivo, allestita negli spazi della cosiddetta “Galleria del Genovese”, antico passaggio tra il Palazzo e il Teatro di San Carlo, restituito per l'occasione al pubblico,

La mostra sarà visitabile dal 3 dicembre 2021 al 1° marzo 2022, curata dal direttore del Palazzo Mario Epifani e da Andrea Mazzucchi, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, nonché componente del comitato nazionale per la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante.

«Questa è una mostra piccola, concentrata, ma che nella sua dimensione monografica riesce ad offrire un contributo molto rilevante alla storia dell’iconografia dantesca». – dice Andrea Mazzucchi - «È una mostra fruibile a pubblici differenziati.

Il suo interesse non è solo nelle tele, ma nei pannelli illustrativi molto esplicativi che consentono a chiunque di comprenderne il valore, e nella parte più multimediale, in cui, ricorrendo a miniature trecentesche, si racconta in modo molto affabile il mirabile percorso del viaggio dantesco».

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I tre dipinti di De Vivo, realizzati per il re d'Italia Vittorio Emanuele II, in vista il sesto centenario della nascita del Ghibellin fuggiasco (1865), successivamente sono stati divisi tra il Palazzo Reale, la Biblioteca Nazionale e la Reggia di Caserta.  Eccezionalmente riunito nella sede originaria dopo un accurato restauro, il ciclo di De Vivo è esposto a confronto con altre testimonianze della fortuna di Dante nell'arte napoletana intorno alla metà dell'Ottocento, dal celebre dipinto di Domenico Morelli raffigurante Dante e Virgilio nel Purgatorio (1844), all'album di litografie di Antonio Manganaro che illustra in tono satirico L'Esposizione marittima visitata da Dante e Virgilio (1871). Il percorso di visita, allestito dall'architetto Lucianna Iovieno, è arricchito dalle proiezioni multimediali, realizzati da Stefano Gargiulo (Kaos Produzioni) che illustrano, attraverso immagini tratte da codici miniati, il viaggio di Dante nell'aldilà.

 «Questa mostra inaugura l'attività espositiva del nuovo museo autonomo del Palazzo Reale di Napoli in ambienti appositamente allestiti in prossimità dell'Appartamento Storico - ha dichiarato il direttore di Palazzo Reale Mario Epifani -  Con questo affondo sulle collezioni del Palazzo nel periodo del Regno d'Italia ha inizio il lavoro di indagine preliminare a un intervento di revisione dell'allestimento dell'Appartamento, basato sugli inventari storici, che unisca la possibilità di valorizzare l'eccezionale patrimonio storico-artistico del Palazzo con la volontà di illustrare al visitatore le sue stratificazioni storiche, i personaggi che lo abitarono e le vicende di cui fu teatro».

La mostra, presentata in uno spazio espositivo per la prima volta aperto al pubblico, nell’area della cosiddetta "Galleria del Genovese", collegamento ottocentesco tra il Palazzo Reale e il Teatro di San Carlo, riaperto perc la prima volta al pubblico grazie al progetto dell’architetto Almerinda Padricelli, è organizzata in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, la Biblioteca Nazionale di Napoli, l'Archivio di Stato e la Reggia di Caserta.

Il catalogo, pubblicato da Editori Paparo, inaugura la nuova serie dei “Quaderni di Palazzo Reale”, dedicata all'approfondimento di specifici temi legati alla storia del Palazzo e delle sue collezioni.

«Il settecentenario della morte di Dante si chiude ufficialmente il 31 dicembre. Tuttavia, al di là del valore celebrativo che hanno, tutti i centenari sono occasioni di rilancio della ricerca. – spiega il Professor Andrea Mazzucchi – «Quindi non finiremo di studiare e di emozionarci con Dante con la fine di questo anno, ma queste mostre aprono un rinnovato percorso di studi e di fascino della commedia».

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