Era stata licenziata perché incinta. Ora, grazie al tribunale di Brindisi, la donna avrà diritto a un risarcimento di 13mila euro. Esaurita la fase istruttoria, la giudice Gabriella Puzzovio ha infatti ritenuto fondate le ragioni di Giorgia Marinò, mandata via da una cooperativa due giorni dopo aver comunicato di essere in dolce attesa, perchè «sono emersi i fattori di discriminazione e non vi fossero valide ragioni giustificative del recesso».
La sentenza
La giudice del lavoro del tribunale di Brindisi, Gabriella Puzzovio, ha accertato la «natura discriminatoria» del licenziamento di una 38enne educatrice di Brindisi, Giorgia Marinò, mandata via da una cooperativa due giorni dopo aver comunicato di essere incinta.
La giudice, esaurita la fase istruttoria, ha ritenuto fondate le ragioni della lavoratrice perchè «sono emersi i fattori di discriminazione essendo stato provato a monte che il datore di lavoro fosse a conoscenza dello stato di gravidanza e non vi fossero valide ragioni giustificative del recesso». La lavoratrice ha voluto rendere pubblica la vicenda - spiegano in una nota i legali Marco Paladini e Ornella Bruno Stamerra - «per supportare, aiutare, e coinvolgere tutte quelle donne che si trovano discriminate sul posto di lavoro. Ciò che ha turbato di più la signora Marinò è il ruolo attivo assunto dalla coordinatrice nell'aver mandato a casa un'altra donna solo perchè è in dolce attesa».