Salernitana, giovani e pazienza: modello Atalanta per la rinascita

Iervolino indicò la prossima avversaria della squadra come esempio da seguire

Salernitana, giovani e pazienza: modello Atalanta per la rinascita
Salernitana, giovani e pazienza: modello Atalanta per la rinascita
di Alfonso Maria Avagliano
Venerdì 3 Maggio 2024, 09:08
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Quando Colantuono afferma che «retrocedere non è una tragedia, da una caduta fragorosa possono nascere cose importanti», non è un banale modo per consolare. Lo dice perché anche questo è il modello Atalanta tante volte pronunciato, ammirato, un po' pure invidiato nel senso sano nel quartier generale di Iervolino.

Non che si debba gioire per il declassamento ma i fatti dicono che la Dea, avversaria lunedì della Salernitana nella prima gara con la ceralacca sulla retrocessione, ha impiegato quindici anni per consolidarsi e trovare l'Europa dopo l'ultima promozione in A (2010). La ottenne proprio con l'attuale trainer granata "durato" fino al 2015 nell'anno in cui la famiglia Percassi prese definitivamente le redini. Il club aveva fatto su e giù quattro volte nel decennio precedente.

Ha progettato e investito con pazienza in un ambiente pur esigente e ieri ha giocato la semifinale d'andata di Europa League, un traguardo storico.

Un anno fa, proprio al "Mattino" Iervolino diceva: «Il mio modello italiano è l'Atalanta, all'estero è l'Ajax. Sono ambizioso e guardo sempre in alto. Si possono fare grandi cose ma con progettualità, altrimenti spendi per prendere un grande giocatore, lo bruci, poi bruci il secondo anno ed il terzo mi brucio io perché ho finito i soldi». Un po' ci è cascato, alla luce di qualche contratto sottoscritto nel suo biennio. Al tempo la Bersagliera si avviava verso una salvezza tranquilla, giunta aritmeticamente proprio all'Arechi col successo sulla squadra di Gasperini. Con la B alle porte, ora più che mai serve progettualità, quindi tempo e perseveranza. «Quando Iervolino prese il club ero l'allenatore e il primo argomento che volle toccare, sebbene fossimo ultimi, fu il modello bergamasco. La parola chiave per lui è formazione. All'inizio stringeremo i denti per le strutture con le giovanili, poi speriamo in un progetto di medio-lungo termine», svelò Colantuono due anni fa. A proposito, l'Atalanta ha un centro top a Zingonia dal 77 e lo ha progressivamente ristrutturato.

Lì ha coltivato tanti talenti che hanno poi reso molto in campo e fuori. Tra gli ultimi in ordine di tempo c'è Matteo Ruggeri, in prestito a Salerno nel 2021/22. Nel 2017 il club orobico acquistò lo stadio dal Comune di Bergamo trasformando nel vero senso della parola il vecchio Atleti Azzurri d'Italia nel moderno Gewiss Stadium. Costo del passaggio di proprietà: 8,6 milioni. Ne sono stati aggiunti altri 90 nel tempo per renderlo il gioiello di oggi. C'è un altro impegno da quelle parti dal valore inestimabile per creare una fan base: da quattordici anni, i neonati di Bergamo e provincia ricevono in ospedale un kit con la maglia nerazzurra. Soldi che escono e rientrano con gli interessi sotto forma di biglietti e acquisti negli store.

La Salernitana invece mesi fa ne ha chiuso uno dei due che aveva; l'annata è stata nera pure nel merchandising. Lavori in corso alla palazzina del Mary Rosy, dove si trasferirà l'intera sede sociale; si valuta l'acquisto dell'intero centro sportivo. Per lo stadio ci penserà la Regione, mentre ieri il Comune ha assegnato la gestione buvette dell'Arechi per il prossimo quadriennio a Creazione Ambienti, ditta uscente e unica candidata nel bando con apertura offerta effettuata a ottobre: rialzo del 41,20 % e canone annuo di 53mila euro. Sacrificare il "tuttoesùbito" di campo per potenziare prima e meglio altri settori? Possibile. Iervolino era sul pezzo, promise pure un'app innovativa ma si è dovuto fermare per "rientrare". Ripartire si può individuando priorità e persone giuste, senza fare il passo più lungo della gamba. Altrimenti i modelli restano tali. Frattanto c'è da onorare il torneo. Candreva e Gyomber verso il forfait lunedì al pari di Maggiore, Ochoa e Pierozzi (squalificato); Kastanos può ambire alla panchina.

Gli accertamenti per Gomis

Ancora in ospedale Gomis, reduce dalla la terza notte al Ruggi dopo il malore accusato martedì mentre era in casa con la compagna; oggi previsti altri accertamenti. Sarà escluso precauzionalmente dai match restanti, in attesa di conoscere le cause del mancamento. Occorre capire se e quando potrà tornare a giocare in sicurezza. Il francese rientrerà al Kasimpasa per fine prestito ma gli è accanto lo staff medico granata, che fece i conti con una situazione simile nel 2021 con Dziczek, vittima di due malori prima in allenamento, poi in partita. Il polacco riprese l'attività agonistica dopo un anno e mezzo di stop. L'augurio è che Gomis possa farlo molto prima.

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