Chi c'era quella mattina della Sala dei Baroni del Maschio Angioino ricorda ancora bene la scena. 24 marzo 2023, un anno fa. De Laurentiis salì sul palco allestito per la consegna del Premio Bearzot al suo allenatore Spalletti, che trionfalmente si avviava verso la conquista dello scudetto, e disse con chiarezza: «Volete sapere se Luciano resterà a Napoli? Si resterà».
La reazione del toscano seduto in prima fila fu uno sguardo gelido e, quando arrivò il suo momento, non disse una parola. Avrebbe dovuto dire che no, non sarebbe rimasto perché riteneva concluso il suo ciclo anche per i problemi nei rapporti con De Laurentiis.
Un anno dopo Spalletti è su una panchina azzurra ma è quella della Nazionale, perché la telefonata di Gravina lo ha spinto a lasciare il buen retiro di Montaione, in Toscana, e a rituffarsi nel calcio. De Laurentiis ha più volte detto che risolvere il contratto con il tecnico è stato il suo più grande errore in questa disastrosa stagione. Ce n'è stato un altro: inviargli la Pec per rinnovare l'accordo fino al 2024 perché in certi casi, quando ci sono i rapporti umani di mezzo, bisogna andare oltre il freddo e comunque necessario atto burocratico.
De Laurentiis, quella mattina del 24 marzo 2023, pensava davvero di fermare la fuga di Spalletti e perciò disse certe parole. Lo avrebbe fatto dopo poco più di un mese anche con Giuntoli durante la prima festa scudetto al termine di Napoli-Fiorentina dicendo al ds da palco dello stadio Maradona che si doveva programmare la prossima stagione ricevendo questa come risposta: «I tifosi del Napoli devono stare tranquilli finché ci sarà la famiglia De Laurentiis». Aveva già deciso di andare via, come Spalletti.