Muore in un incidente sull'A24 Andrea De Luca, infettivologo di fama mondiale

Morto Andrea De Luca
Morto Andrea De Luca
Lunedì 4 Febbraio 2019, 14:46 - Ultimo agg. 5 Febbraio, 17:52
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Incidente sull'autostrada A24 in direzione Teramo prima del casello di Carsoli (L'Aquila): un uomo ha perso la vita tamponando un tir. La sua auto, una Fiat 500 L, si è incastrata sotto il mezzo pesante. Il tratto autostradale è attualmente chiuso in attesa dell'intervento del magistrato che deve autorizzare la rimozione della salma. Sono in corso indagini. Tra le cause un colpo di sonno, una distrazione o un malore. A perdere la vita Andrea De Luca, professore ordinario di Malattie infettive del dipartimento di Biotecnologie mediche dell'Università di Siena. Lo rende noto la Simit, La Società italiana di malattie infettive e tropicali, che sottolinea come «l'Italia perde un grande clinico, una delle menti più brillanti dell'infettivologia».



«Andrea era soprattutto una mente brillante e un grande medico, un uomo coerente con grandi aspirazioni; amava ragionare in grande. Una persona sensibile, di grande ricchezza e valori morali», sottolinea Andrea Antinori, presidente Icar (Italian Conference on Aids and Antiviral Research) di cui lo stesso De Luca era stato presidente in occasione del congresso nazionale del giugno 2017 tenutosi a Siena. «Lo ricordiamo con profondo affetto, increduli e sgomenti del dolore e del vuoto che la sua perdita ha lasciato in tutti noi e fieri del suo contributo scientifico e culturale lasciatoci», aggiunge il presidente Simit Massimo Galli.

De Luca aveva conseguito la maturità scientifica presso la Scuola Germanica di Roma e si era laureato in Medicina e Chirurgia nel 1989 presso la Facoltà di Medicina dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e specializzato in Malattie Infettive nel 1993, sempre in Cattolica, nella scuola diretta da Luigi Ortona. «Studente modello, medico, ricercatore e docente brillante e appassionato, eclettico e versatile nel suo approccio alla conoscenza e ricerca scientifica, umano, delicato e affettuoso nel suo rapporto con i pazienti - sottolinea Antinori - Negli anni che abbiamo condiviso presso il Policlinico Gemelli, gli anni più difficili e duri della epidemia di Hiv/Aids, Andrea era stato un pilastro portante del gruppo. Grande generatore di idee, infaticabile costruttore di progetti, medico sapiente ed equilibrato nelle decisioni, collega e amico fraterno».

«Con la sua intelligenza, preparazione e creatività scientifica, De Luca era diventato un vero punto di riferimento nella comunità scientifica infettivologica, in particolare in quella impegnata sulla malattia da Hiv - ricorda la Simit - Strategici e di grande spessore internazionale, i suoi progetti di ricerca sulle resistenze, il tropismo e i sottotipi di Hiv all'interno delle coorti nazionali e internazionali, come fondamentali i suoi studi sul neuroHIV e sulla leucoencefalopatia multifocale progressiva, sulla coinfezione di Hiv con i virus epatitici. Esperto di fama mondiale sulla terapia antiretrovirale, invited lecturer a numerosi congressi internazionali, principal investigator di trial randomizzati sulle strategie di semplificazione della terapia antiretrovirale».

Dal 2004 era consulente presso dell'Oms, dipartimento Hiv/Aids, Unità di HIV Drug Resistance e dal 2013 era membro del 'core group' dell' Hiv-Resnet presso l'Oms, dove aveva collaborato sul tema delle resistenze di Hiv a livello globale e sui modelli di transizione verso farmaci innovativi nei paesi a risorse limitate. Già membro della Commissione Nazionale Aids, ministero della Salute, era membro permanente del panel delle Linee Guida sulla gestione dell'infezione da Hiv ed il trattamento antiretrovirale della Società di Malattie Infettive e Tropicali/ministero della Salute, membro del panel per la stesura delle Linee guida Oms per la gestione ed il trattamento dell'infezione da Hiv. «Autore di oltre 400 pubblicazioni scientifiche indexate su NCBI PubMed con oltre 13 mila citazioni e un h-index di 56. È stato coordinatore di numerosi progetti di ricerca finanziati dal ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, fondi di ateneo dell'Università Cattolica, Commissione Europea, sulle resistenze agli antivirali e sulle emerging technologies. Aveva in corso collaborazioni con la World Health Organization, con il Rega Institute of Virology di Lovanio in Belgio, con l'Institute of Virology, University of Cologne in Germania, con il Royal Free Hospital, University College di Londra UK, con il Laboratoire de Virologie, GH Bichat-Claude Bernard di Parigi in Francia», conclude la Simit.
 

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