«Mangiamo più spesso fuori, e magari al ristorante le lunghe attese ci portano a consumare più pane del solito. Beviamo più alcolici e bibite gassate, e in questo modo si altera l'equilibrio tra microbiota e intestino». Risultato? Si riattiva il colon irritabile, spiega Gasbarrini, insieme a tutte le malattie infiammatorie croniche. «E si manifestano tanti piccoli disturbi». Gonfiore, stipsi, crampi, scariche, dolori. Si tende a sottovalutare, ammonisce l'esperto, l'impatto di un fine settimana al mare.
«È faticosissimo per la nostra digestione: già solo cercare un parcheggio ci stressa, l'attesa inevitabile al ristorante ci innervosisce, portandoci a mangiare troppo o male e bere di più. Così non stupisce l'arrivo di gonfiori, dolori e altri disturbi». «Il fatto è che l'intestino - ricorda Gasbarrini - è un organo miracoloso: lungo 7 metri, è impegnato in processi complessi, fondamentali per l'intero organismo. Basti pensare - spiega l'esperto - che la serotonina, il famoso 'ormone del buonumorè, è prodotto dall'intestino. Se quest'ultimo è infiammato se ne produce meno, e il tono dell'umore peggiora».
Come difendere l'intestino dall'effetto primavera? «Rispettiamo gli orari dei pasti, evitiamo al ristorante di farci portare cestini e cestini di pane, ma nell'attesa ordiniamo un'insalata condita con olio extra-vergine.
In alternativa, va bene una verdura di stagione come antipasto. O un piatto di legumi, che contengono le fibre, 'carburantè prezioso per i batteri buoni dell'intestino. Oltretutto, quando li nutriamo in modo corretto, il batteri fanno scattare l'effetto 'secondo pastò: se nel corso di un pasto assumiamo fibre e nutriamo bene il microbiota intestinale, in quello successivo arriverà al nostro organismo l'indicazione di assorbire meno calorie». Una regola che vale però anche al contrario: se non abbiamo introdotto fibre, nel pasto successivo l'organismo sarà spinto ad assorbire fino al 100% dell'introito calorico. «Una regola preziosa per chi ha il diabete, soffre di ipercolesterolemia o colite infiammatoria». In questo periodo delicato, Gasbarrini suggerisce anche di «evitare gli alcolici. O almeno - raccomanda - non superiamo le quantità consentite: un bicchiere al giorno per l'uomo e mezzo per la donna».