Lolita è gravemente malata, ha la polmonite e rischia di morire. Questo il drammatico allarme lanciato poche ore fa da Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) che afferma di aver ricevuto la notizia in forma anonima da ambienti vicini all'acquario dove è detenuta. La notizia, manco a dirlo, in un lampo ha fatto il giro del mondo. Si perché la triste storia di Lolita, l'orca detenuta al Miami Seaquarium, è fatta di sofferenza e privazioni così terribili che l'hanno fatta diventare, suo malgrado, l'orca più sola e famosa del pianeta. La vita in libertà di Lolita finisce nell'ormai lontanissimo 8 agosto del 1970 quando, al largo della costa dello Stato di Washington, la sua famiglia viene accerchiata da alcuni motoscafi. Gli uomini a bordo, armati di esplosivo, sono cacciatori professionisti e riescono a spingere il branco in una sorta di recinto marino dove le madri sono separate dai cuccioli. Un singolo piccolo di orca, infatti, a quel tempo può essere venduto per una fortuna e la richiesta incrementa le catture.
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Così, mentre gli esemplari adulti, stando alle cronache dell'epoca ed alle ricostruzioni successive, sembrano svanire misteriosamente nel nulla, inizia la selezione dei cuccioli che vedrà tra i catturati, una giovanissima femmina di 4 anni: Lolita.