I medici del Pronto soccorso dell'ospedale «San Pio» non ritengono che sia in pericolo di vita l'uomo di 53 anni, di origine napoletana, che ieri mattina si è lanciato dal balcone al secondo piano di un edificio che ospita una casa di comunità in via Napoli.
L'uomo è precipitato da un'altezza di circa 8 metri, finendo però su una tettoia che senza dubbio ha attenuato le conseguenze dell'impatto, prima di atterrare sulla sede stradale. Dato l'allarme da parte di passanti e addetti alla struttura, sul posto è giunta un'ambulanza del 118 i cui addetti hanno subito preso atto che l'uomo presentava delle ferite, e pertanto è stato trasportato al Pronto soccorso del «San Pio». Sono anche giunti gli agenti della Volante della Questura e della Squadra mobile; in azione inoltre gli agenti della polizia scientifica che hanno ricostruito il volo dal balcone del secondo piano.
L'uomo in ospedale è stato sottoposto ad una serie di accertamenti che hanno stabilito che ha riportato una serie di fratture alle costole.
L'uomo era ospitato nella casa di comunità «Ubuntu», avendo il magistrato di sorveglianza nello scorso mese dii marzo deciso un affidamento in prova ai servizi sociali. Tenuto conto delle sue condizioni gli inquirenti non hanno potuto procedere al suo interrogatorio. Da alcune testimonianze raccolte dagli agenti tra gli altri ospiti, a quanto pare l'uomo, depresso, aveva già tentato di suicidarsi aprendo il rubinetto del gas nel locale adibito a cucina, ponendo un divano dietro la porta per impedire eventuali soccorsi. Un tentativo però non riuscito. Pertanto era tornato nella sua stanza decidendo di lanciarsi dal balcone.