Benevento, la scuola in ospedale: «Lezioni durante le cure»

Sono 239 gli alunni che sono stati seguiti dagli insegnanti nel reparto di Pediatria del Rummo

Benevento, la scuola in ospedale: «Lezioni durante le cure»
di Luella De Ciampis
Lunedì 29 Aprile 2024, 09:37
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Sono 239 gli alunni che, nell'arco del 2023, sono stati seguiti dagli insegnanti nel reparto di Pediatria del «Rummo». Di questi, 97 erano iscritti alla scuola dell'infanzia, circa 90 alla scuola primaria, 52 alla scuola secondaria di 1° grado (ex scuola media). Gli alunni seguiti erano per la quasi totalità di nazionalità italiana, mentre solo una piccola percentuale di essi, pari al 3%, proveniva da paesi nord africani.

Il servizio «Scuola in ospedale» è frutto di un accordo interistituzionale stipulato nel 1999, che prevede la presenza di personale qualificato, in grado di garantire un'offerta formativa specifica a seconda delle necessità. È una punta di diamante dell'azienda ospedaliera che la direzione strategica sta cercando di far crescere, potenziandolo ulteriormente.

«La scuola in ospedale - afferma il direttore generale Maria Morgante - consente agli alunni ricoverati di poter continuare a svolgere le attività didattiche, soprattutto nei casi in cui il ricovero si protrae per tempi lunghi, riconoscendo a ognuno il diritto-dovere all'istruzione, facilitando il reinserimento nei contesti di appartenenza, e prevenendo in questo modo eventuali casi di dispersione scolastica e abbandono. È nostro dovere garantire a tutti i bambini presenti in ospedale non solo il diritto alla salute ma anche il diritto all'istruzione».

Il fenomeno della dispersione scolastica, che dipende da diversi fattori socio- culturali, può trovare spazio anche dopo un lungo ricovero in ospedale, nel corso del quale gli studenti si disabituano alla quotidianità della scuola, rimangono indietro con le lezioni, si demotivano a tornare sui banchi e decidono di abbandonare gli studi, sentendosi inadeguati.

Per contrastare questo problema, nel reparto di Pediatria dell'ospedale cittadino sono stati ricavati spazi destinati all'insegnamento con scaffali pieni di libri e di tutto l'occorrente per disegnare, colorare e scrivere, oltre ai banchi per seguire le lezioni, mentre le pareti sono ricoperte di disegni fatti dagli stessi pazienti, da puzzle che aiutano a studiare e da modelli del corpo umano per lo studio delle scienze. L'ambiente dell'aula scolastica è stato ricreato fedelmente ma i docenti indossano il camice bianco. Nella «scuola in ospedale», l'insegnante è infatti un co-operatore al fianco di altre figure professionali che si alternano per garantire il benessere dei degenti.

In molti casi, la possibilità di svolgere attività scolastiche permette ai ragazzi e alle loro famiglie di continuare a sperare, a credere e a investire sul futuro.

L'unità complessa di Pediatria e adolescentologia, al terzo piano del padiglione «San Pio», è impegnata a offrire all'utenza una serie di attività specialistiche nel campo delle malattie metaboliche ereditarie e genetiche, delle patologie endocrinologiche, reumatologiche, delle malattie gastroenteriche. È anche centro certificatore regionale per diverse malattie rare e per la celiachia.

Soffermarsi sulle competenze del reparto è di fondamentale importanza per spiegare la necessità di dotarlo di locali destinati alle attività scolastiche. Infatti, proprio per la peculiarità delle prestazioni, non sempre i tempi di ricovero sono tanto brevi da consentire ai bambini di ritornare a scuola nell'arco di pochi giorni. Per fare un esempio pratico, alcune malattie metaboliche ereditarie sono causa di disturbi oculari, di ingrossamento del fegato e della milza, di problemi cardiaci come cardiomiopatie o di debolezza muscolare.

Ci sono quindi patologie che richiedono ricoveri ciclici per tempi lunghi ed è in questi casi che subentrano gli insegnanti che prestano servizio in ospedale e li aiutano a mantenere il ritmo della classe che stanno frequentando e a conservare una parvenza di normalità importante anche a evitare che i piccoli pazienti si sentano completamente esclusi dal mondo esterno.

Le specialità di gastroenterologia, endocrinologia, allergologia, diabetologia, reumatologia e malattie rare pediatriche sono in stretta interazione con le specialità dello stesso tipo dell'adulto per assicurare percorsi di transizione dalla fase adolescenziale a quella adulta.

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