Benevento: Rummo, giallo sulle visite a pagamento. La Cisl: «Accesso agli atti sui dati forniti»

Il sindacato chiederà l'accesso agli atti

Scontro sulle visite a pagamento
Scontro sulle visite a pagamento
di Luella De Ciampis
Domenica 13 Agosto 2023, 11:12
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«Sui dati delle visite specialistiche intramoenia al Rummo chiederemo l'accesso agli atti per accertare la verità». È quanto scrive Massimo Imparato, segretario generale della federazione Cisl Fp Irpinia Sannio, in seguito alla discrepanza riscontrata tra i dati riferiti dal direttore generale dell'azienda ospedaliera Maria Morgante e quelli resi noti dall'associazione «Cittadinanzattiva». Quindi, mentre la manager parla di solo il 2,4% di prestazioni in Alpi, il gruppo associativo, facendo riferimento a otto branche più significative, evidenzia 587 visite pagate dal Servizio sanitario nazionale e 1038, poco meno del doppio, eseguite in regime intramurario, pagate dai privati, con uno squilibrio maggiore per le visite cardiologiche, pneumologiche e gastroenterologiche. Infatti, secondo lo specchietto delle visite ottenuto dai numeri elaborati dalla Regione Campania, nel primo trimestre del 2023, le visite cardiologiche erogate dal servizio sanitario nazionale, sono 71 contro le 282 effettuate in Alpi, vale a dire quasi il quadruplo di quelle fatte nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza; le visite pneumologiche sono 216 in intramoenia, contro le 95 eeseguite in linea con il Servizio sanitario nazionale, gratuito; le prestazioni gastroentereologiche sono 60 in in Lea e 114 in Alpi, cioè a pagamento. Le visite neurologiche sono 67 gratuite e 70 a pagamento; le prestazioni dermatologiche sono nell'ordine 73 e 88; le diabetologiche 28 e 63; le urologiche 192 e 203; 1 è l'ecodoppler in Lea e 2 sono a pagamento.

È anche vero che, nel 2022, erano state registrate 530 visite cardiologiche e 90 diabetologiche in regime pubblico, contro le 900 prestazioni cardiologiche e le 315 diabetologiche in intramoenia, in linea con gli elementi raccolti da Cittadinanzattiva. «Sui dati delle prestazioni sanitarie - continua Imparato - erogate in attuazione dei livelli essenziali di assistenza, e quindi in regime pubblico, e quelle intramurarie a pagamento erogate al Rummo qualcuno dice bugie.

O Cittadinanzattiva, che ha diffuso numeri che mettono in risalto una situazione preoccupante come quella della Cardiologia, con 71 visite fatte usufruendo dl Servizio sanitario nazionale e 282, ovvero 4 volte tanto, in Alpi, o la manager Maria Morgante, che parla di un rapporto capovolto e al di sotto della soglia prevista dalla legge. E poiché sull'associazione non ci sono dubbi, e stento a credere che il direttore generale possa nascondere la verità, sono convinto che le notizie le arrivino edulcorate e che è giunto il momento di fare chiarezza definitiva su quanto succede nel nosocomio sannita.

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Stiamo parlando della salute della gente, e del diritto dei cittadini alla sanità pubblica e riteniamo inammissibile solo pensare che chi ha possibilità di pagare scavalchi gli altri, superando le enormi liste di attesa esistenti nel settore nelle aziende sanitarie e ospedaliere della Campania, mentre chi non può farlo rischi di peggiorare le sue condizioni fisiche, soprattutto quando si è alle prese con malattie cardiache e oncologiche. Per questo, nei prossimi giorni chiederemo formalmente l'accesso agli atti del Rummo in qualità di organizzazione di rappresentanza degli interessi generali dei lavoratori, per conoscere in dettaglio se, ed in che misura, viene rispettata la legge che impone il limite invalicabile del 50% come tetto massimo di prestazioni a pagamento rispetto a quelle a carico del servizio sanitario nazionale. Se c'è uno sforamento, non avremo difficoltà a denunciare quanto accade alle autorità competenti perché il diritto alla salute per tutti è inviolabile e va rispettato». 

 

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