San Martino Sannita, incendio in tabaccheria-salumeria: scattano tre arresti

L'autore sarebbe un 19enne, ma gli inquirenti ritengono i gestori del locale i mandanti del raid

San Martino Sannita, incendio in tabaccheria-salumeria: scattano tre arresti
San Martino Sannita, incendio in tabaccheria-salumeria: scattano tre arresti
di Enrico Marra
Venerdì 10 Maggio 2024, 00:00 - Ultimo agg. 08:33
3 Minuti di Lettura

Un uomo e una donna, al fine di ottenere dall’assicurazione un risarcimento danni che si aggirava intorno ai 50mila euro, avrebbero deciso di incendiare il negozio che gestivano affidando il compito a un complice.

Ieri, all’alba, sono scattati tre arresti. In carcere Domenico Coppola, 19 anni, di Casal di Principe, che avrebbe materialmente incendiato il locale, e i presunti mandanti Nicola Caterino, 45 anni, anche lui di Casal di Principe, e Luisa Ortis, 34 anni, beneventana ma anche lei da qualche tempo residente a Casal di Principe. Quest’ultima ha beneficiato degli arresti domiciliari.

I tre sono ritenuti gravemente indiziati di incendio doloso di un esercizio commerciale avvenuto il 10 settembre a San Martino Sannita. Le indagini sono state svolte dal Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Benevento e sono state coordinate dalla Procura, retta da Aldo Policastro, in particolare dal sostituto procuratore Maria Gabriella Di Lauro.

Le ordinanze, su richiesta della Procura, sono state emesse dal gip Maria Di Carlo. Le indagini si sono sviluppate dopo l’incendio della tabaccheria-salumeria, completamente distrutta dalle fiamme, verificatosi il 10 settembre dello scorso anno in contrada San Giacomo.

Le indagini, svolte dai carabinieri, erano scattate dopo un accurato sopralluogo presso il negozio dato alle fiamme, visionando anche i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona. I militari avevano soffermato le attenzioni su un giovane, parzialmente travisato, che nel dare fuoco al locale era stato avvolto delle fiamme e si era allontanato a bordo di una bici elettrica. I carabinieri avevano poi recuperato, sempre nei pressi dell’esercizio commerciale, anche alcuni indumenti parzialmente bruciati che appartenevano al giovane che era stato ripreso durante la fuga dagli occhi elettronici presenti in zona.

Gli indumenti erano stati poi sequestrati unitamente al locale incendiato. I militari, quindi, avevano avviato le verifiche per capire se, negli ospedali della Campania, fosse stato trasportato o visitato un giovane con ustioni sul corpo, individuando così, in una struttura ospedaliera del napoletano, un giovane che per caratteristiche fisiche e per le ustioni riportate poteva essere compatibile con l’autore dell’incendio. Dal sopralluogo del locale, inoltre, erano emerse alcune anomalie rispetto alle dichiarazioni rese dai gestori.

Le successive e approfondite indagini, condotte attraverso servizi di osservazione, perquisizioni e sequestri, intercettazioni telefoniche e ambientali, l’esame dei tabulati telefonici, nonché attraverso gli interrogatori dei testimoni, avevano consentito agli inquirenti di acquisire elementi di colpevolezza nei confronti dei tre, in ordine all’incendio, e in particolare gravi indizi di colpevolezza sia per l’autore materiale del rogo, il 19enne che era stato visitato e ricoverato in ospedale, che per i gestori dell’esercizio commerciale, ritenuti i mandati raid incendiario, cioè coloro che, secondo l’accusa, avevano orchestrato il tutto per ottenere un indennizzo assicurativo.

Video

Caterino e Coppola sono stati rinchiusi ieri mattina, dopo la notifica delle ordinanze, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove nelle prossime ore saranno interrogati dal gip Di Carlo, che ha emesso i provvedimenti, mentre la Ortis sarà ascoltata presso il tribunale, essendo ai domiciliari. I tre hanno nominato come loro difensori gli avvocati Antonio Merone e Mirella Baldassino.

© RIPRODUZIONE RISERVATA