San Tammaro, a Carditello Sangiuliano inaugura Tempietto dorico e appartamento reale: «Qui risorse eccezionali»

Perfetto il restauro del tempietto dorico, meno quello dell’appartamento storico che presenta macchie di umidità e intonaci staccati

La visita del ministro Sangiuliano
La visita del ministro Sangiuliano
di Nadia Verdile
Giovedì 9 Maggio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 12:49
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Ieri mattina a Carditello il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. La sua presenza era attesa dai vertici della Fondazione, guidata da Maurizio Maddaloni, per il taglio del nastro e la riapertura al pubblico delle sale dell’appartamento reale. Figuranti in abiti storici, tutto il gotha delle istituzioni, molti sindaci, il prefetto Giuseppe Castaldo, il questore Andrea Grassi, la direttrice della reggia Tiziana Maffei, i direttore generale dei musei Massimo Osanna, soprintendenti, il deputato Marco Cerreto di Fdi, la prima presidente della Fondazione, Mirella Stampa e suo marito Maurizio Barracco che hanno donato alla Fondazione una incisione d’epoca raffigurante Carditello.

«Seguivo da giornalista le vicende di Carditello – ha detto il ministro -, quando questo luogo era circondato da immondizia e devastato dall’incuria.

Molto è stato fatto da chi ci ha preceduto ma ora noi abbiamo grandi progetti. Ho visitato in lungo e in largo il Real Sito e stiamo pensando ad un grande progetto, il Grande Carditello, ad immagine della Grande Pompei, la cui supervisione vorrei fosse affidata ai carabinieri, di cui ho la massima stima».

Scambio di battute con il presidente Maddaloni, a cui è legato da antica amicizia, e annullo filatelico con cartoline e francobolli che celebrano il restauro del tempietto dorico e dell’appartamento reale. «Sono molto contento e faccio i complimenti alla direttrice della Reggia Maffei – ha continuato Sangiuliano – per i risultati eccellenti che sta conseguendo con Palazzo reale. Seguo quotidianamente i numeri, perché parlano e raccontano molte cose. Un riconoscimento da parte del pubblico che apprezza sempre più la Reggia di Caserta. Sono abituato a contare i visitatori, così come controllo l’avanzamento dei lavori.

Questo comprensorio ha straordinarie risorse. Carditello è un sito meraviglioso dalle grandi potenzialità, siano esse culturali siano esse socioeconomiche. Vedo qui molti sindaci con i quali ho un ottimo rapporto. L’identikit del viaggiatore è profondamente cambiato rispetto al passato, le persone vogliono conoscere oltre che visitare, non si accontentano più solo di un singolo monumento ma vogliono scoprire cosa c’è nelle vicinanze. Noi abbiamo tutto questo, questo territorio ha quest’offerta, il lascito di una grande storia che ci hanno dato in eredità le tante civiltà che lo hanno abitato, forgiato».

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Perfetto il restauro del Tempietto dorico molto meno quello dell’appartamento storico da qualche mese consegnato dal Segretariato generale del Mic alla Fondazione. Quegli ambienti restaurati presentano macchie di umidità, intonaci staccati. I ponteggi furono issati nel 2019 e avrebbero dovuto essere consegnati nel 2021. Si trattava del secondo lotto, per un importo pari a 4 milioni e 332mila euro, finanziati con fondi Pon “Cultura e sviluppo”, Fesr 2014/2020 e destinati alla sistemazione statica di tutti i corpi antistanti e la realizzazione dei lavori impiantistici di sei delle otto torri. I lavori di restauro furono progettati dalla Soprintendenza di Caserta e sono stati eseguiti dal raggruppamento di ditte aggiudicatarie dell’appalto composto da Ada Restauri, Rcr-Recupero Consolidamento Restauri e Intec sotto l’egida del Segretariato regionale del Mic.

La Fondazione ha accettato con riserva i lavori svolti e sono in corso gli accertamenti del caso. Bella la “pinacoteca virtuale” di Carditello. I quadri nati dalla digitalizzazione delle opere originali presenti un tempo nella residenza borbonica ha consentito di offrire ai visitatori l’immagine esatta di com’era Carditello quando c’erano i sovrani. La digitalizzazione, in alta definizione, dei quadri e degli arazzi che c’erano una volta e che oggi sono conservati in sedi istituzionali come il Museo di Capodimonte, la Reggia di Caserta, il Palazzo Reale a Napoli, il Palazzo del Quirinale a Roma, l’ambasciata d’Italia a Mosca.

A restituire Carditello com’era ci ha pensato dunque la tecnologia digitale che ha permesso di rimettere nelle sedi originarie sette arazzi, sette sovrapporte, tanti quadri che arredavano la residenza borbonica. Hanno misure identiche agli originali. La grande chicca è collocata nella sala buia, destinata un tempo ai tavoli da gioco. Qui è stato portato dalla Reggia di Caserta in prestito una tela di grandi dimensioni, “Il Gran Cavallo” acquisito dal Ministero della Cultura a favore del Real Sito di Carditello, con un acquisto coattivo, nel gennaio 2020 presso la casa d’asta Bonhams di Londra.

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