Castel volturno, canoni demaniali non pagati Marina di Castello Spa: sequestro da 6 milioni

Tra gli immobili anche il centro sportivo dove si allena il Napoli Calcio

Castel volturno, canoni demaniali non pagati Marina di Castello Spa: sequestro da 6 milioni
Castel volturno, canoni demaniali non pagati Marina di Castello Spa: sequestro da 6 milioni
di Biagio Salvati
Mercoledì 8 Maggio 2024, 10:33 - Ultimo agg. 12:31
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Ammonta a circa 6 milioni di euro, secondo l'accusa, il valore di canoni concessori e somme previste a titolo di addizionali da versare alla Regione, non incassate dal Comune di Castel Volturno dal 2012 da parte della società di industria alberghiera Marina di Castello Spa, gruppo che a Castel Volturno è proprietario di importanti immobili, di un centro sportivo dove si allena il Napoli Calcio e il vicino campo da golf. La Guardia di Finanza di Caserta ha reso noto - hanno operato in particolare le fiamme gialle della Compagnia di Mondragone - che ha operato un sequestro conservativo di somme liquide e soprattutto beni immobili della società pari al presunto danno accertato di 5.972.040,98 euro. È quanto contestato dalla Procura Regionale della Campania della Corte dei Conti (pm Braghò e Vitale), che ha ottenuto dal presidente della Sezione Giurisdizionale della Corte il sequestro poi confermato dal giudice designato della medesima sezione con ordinanza del due maggio scorso.

Ad effettuare le indagini e ad apporre i sigilli sono stati i finanzieri che hanno iniziato ad indagare in autonomia, per verificare la riscossione dal 2012 - ma anche negli anni precedenti per i quali è scattata la prescrizione - da parte di tutte le amministrazioni succedutesi in questi oltre 15 anni. I finanzieri di Mondragone hanno passato al setaccio tutta la documentazione relativa alle concessioni demaniali rilasciate dal Comune di Castel Volturno alla società della famiglia Coppola che oggi vede come rappresentante legale della società Armando Marino.

Dalle carte e da un complesso lavoro di analisi e incrocio di dati, è emerso che dal 2012 la società non avrebbe corrisposto i canoni nonostante avesse stipulato nel 2003 con il Comune un accordo di programma che le consentiva il pagamento di un canone in misura agevolata (pari al 10% del canone tabellare) secondo il modello cosiddetto ricognitorio; agevolazioni previste in quanto la società aveva avuto in concessione trenta ettari di terreno per realizzare a favore della comunità locale l'ampliamento del campo da golf e creare un'oasi protetta da destinare all'attività di “bird watching”.

Secondo l'accusa, si sarebbe utilizzata l'area per finalità prettamente privatistiche, provocando un danno a Comune e Regione per 6 milioni di euro.

Un sequestro al quale i legali del gruppo dell'industria alberghiera campana - comparto che, in generale, ha subìto una crisi negli ultimi anni - possono ricorrere appellandosi nella fase cautelare fornendo nell'eventualità anche motivazioni a difesa.

Per l'area di Castel Volturno, la Regione Campania oltre 20 anni fa lanciò un accordo di Programma per il «Piano di riqualificazione per il risanamento ambientale ed il rilancio socio-economico per la località Pinetamare ed aree attigue». Un piano di riqualificazione con costi «a totale carico dei privati e prevedendo infrastrutture ed opere nell'interesse della collettività» individuando nel litorale Domitio un' area di grande interesse paesaggistico ed ambientale che doveva essere risanata. Tra i progetti, più strutture sanitarie, un porto turistico, un polo tecnologico e una migliore ed adeguata viabilità.

Un' azione avviata anche per il recupero e la riqualificazione del comprensorio di Pinetamare e le località vicine: Ischitella, Regi Lagni, canale di Vena alla destra del Volturno e centro storico di Castel Volturno. Tra gli obiettivi anche la realizzazione del Polo tecnologico della nautica in località San Sossio di Villa Literno; la realizzazione del Parco tecnologico in Ischitella comune di Castel Volturno-Centro storico e altre attività in parte realizzate.

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