Coronavirus, i due coniugi cinesi allo Spallanzani "in isolamento": ecco cosa vuol dire

Coronavirus, i due coniugi cinesi allo Spallanzani "in isolamento": ecco cosa vuol dire
Coronavirus, i due coniugi cinesi allo Spallanzani "in isolamento": ecco cosa vuol dire
di Giampiero Valenza
Sabato 1 Febbraio 2020, 18:52 - Ultimo agg. 2 Febbraio, 08:39
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Cosa vuol dire essere in isolamento per una malattia infettiva? Non c’è da immaginare uno scenario tipo carcere di Alcatraz. Negli ospedali con i reparti di malattie infettive si tratta di situazioni protocollari. Per i due cinesi ora allo Spallanzani c’è da immaginare come ora siano in stanze singole con bagno, con una aerazione a “pressione negativa”, dunque con una cappa di aspirazione dell’aria che garantisce 12 ricambi ogni ora. “In questo momento, ciò che sappiamo è che il virus si può propagare per via diretta come l’influenza e non aerogena come invece è la tubercolosi – spiega al IlMessaggero.it Marcello Tavio, presidente della Simit, la Società italiana di malattie infettive e tropicali, e direttore dell'Unità operativa di Malattie infettive degli Ospedali riuniti di Ancona – La differenza è che la tubercolosi si può trasmettere anche a distanza, mentre l’influenza solo per contatto diretto. Questo virus sembra ora del tutto assimilabile a quelli dell’influenza e della Sars e non dovrebbe essere capace di trasmettersi a distanza. E’ sufficiente dunque una stanza singola con bagno, ma la scelta della ‘pressione negativa’ è stata fatta per maggiore sicurezza”.

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Le camere dell’isolamento allo Spallanzani sono singole e alla porta d’ingresso viene affisso il livello di protezione che deve essere seguito: i casi di contagio, infatti, si dividono in diverse categorie, tra cui quelli attraverso l’aria, i droplets (le goccioline che possono uscire dalla bocca) o per contatto. Un’anticamera permette all’operatore di poter indossare, prima di entrare, i dispositivi di protezione personale. La stanza ha un letto, un tavolino, un comodino, un bagno interno. Per comunicare con l’esterno (per esempio, per le visite dei familiari), c’è un citofono che permette di evitare il contatto diretto. Le camere hanno vetrate chiuse, coperte da tapparelle avvolgibili che permettono, a discrezione del paziente, di poter di avere la luce del sole (che viene dal corridoio) o la giusta privacy per riposare.ù

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