Influenza, oltre sette milioni di malati ma epidemia ai colpi di coda

Influenza, oltre sette milioni di malati ma epidemia ai colpi di coda
Influenza, oltre sette milioni di malati ma epidemia ai colpi di coda
Giovedì 14 Marzo 2019, 20:05
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Con 7,2 milioni di casi già registrati e oltre 7,5 milioni previsti a fine stagione, l'influenza volge al termine. Ma, mentre i contagi calano e si avvicina la fine dell'epidemia, sale il numero dei decessi, che fino ad oggi sono già 155. Secondo il bollettino di sorveglianza epidemiologica Influnet, a cura dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), nella settimana dal 4 al 10 marzo 2019 sono stati 288.000 gli italiani allettati, e l'incidenza delle sindromi influenzali è scesa a 4,8 casi per mille assistiti: ovvero è sempre più vicina a quello che gli esperti chiamano il livello di base di circolazione del virus, atteso tra un paio di settimane.

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La Toscana è la regione più colpita. Da ottobre a oggi, secondo i dati del bollettino Flunews sono stati 680 i casi gravi ricoverati in terapia intensiva per complicanze di natura respiratoria. Hanno riguardato per lo più persone sopra i 50 anni, ma 8 di loro erano donne in gravidanza. Nell'83% era presente almeno una condizione di rischio preesistente (come diabete, tumori, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche, obesità) e l'82% risultava non vaccinato. Cioè significa che si trattava, per la maggior parte, di casi evitabili. Dei 680 casi gravi, 155 sono deceduti, 40 in più rispetto alla precedente settimana, e un numero anche maggiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando se ne contavano circa una trentina in meno.

L'ultimo, in ordine di tempo, è un paziente di 61 anni che era ricoverato all'Ospedale Ferrara, deceduto ieri. «Probabilmente già la prossima settimana si supereranno i 7,5 milioni di contagi, quindi ben oltre le aspettative, che parlavano di 5 milioni. Inoltre è un'influenza con sintomi più pesanti rispetto a quella dello scorso anno. E questo è dovuto al fatto che ha circolato soprattutto il virus di tipo A, più aggressivo del B». A fare il bilancio è Antonino Bella, che coordina la sorveglianza epidemiologica della sindrome influenzale presso l'Iss. «Il numero dei deceduti con influenza confermata salirà a circa 200. Ma potrebbero anche essere molti di più. Molte morti collegate all'influenza non vengono, infatti, segnalate come tali». Pertanto, per sapere in effetti quanto saranno le vittime bisognerà, a fine stagione, considerare la differenza tra mortalità attesa ed effettiva, conclude, «perché una buona parte di quei decessi in più sono proprio dovuti al virus».

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