Virus cinese, consigli esperto: come difendersi dal contagio

Virus cinese, l'esperto spiega come difendersi dal batterio
Virus cinese, l'esperto spiega come difendersi dal batterio
Martedì 21 Gennaio 2020, 14:28 - Ultimo agg. 22 Gennaio, 15:38
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«Tutte le infezioni, comprese quelle da virus respiratori» come il nuovo coronavirus che sta circolando in Cina, «dipendono in qualche modo da un microbiota ben strutturato. Nel senso che il nostro microbiota intestinale originario ci protegge da altre infezioni, producendo sostanze ad attività antibatterica e antivirale. Il microbiota ha un enorme ruolo nell'educazione e nel controllo dell'efficacia del sistema immunitario». Antonio Gasbarrini, professore di Gastroenterologia dell'università Cattolica del Sacro Cuore e direttore dell'Unità operativa complessa di Medicina interna e Gastroenterologia della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs di Roma, accende i riflettori su quello che è stato battezzato «l'organo invisibile», al centro ormai da anni di un numero crescente di studi.

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Studi che «ci dicono chiaramente che un microbiota danneggiato non ci protegge dalle infezioni», spiega lo specialista all'AdnKronos Salute, a margine della presentazione oggi a Milano del libro 'Microbiota - L'amico invisibile per il tuo benessere a tutte le età'. «Un esempio semplice: c'è un'infezione che è devastante negli ospedali italiani e di tutto il mondo, si chiama infezione da Clostridium difficile. Il Clostridium difficile è un battere che dà una colite fulminante, la quale è una delle prime cause di morte degli anziani ricoverati negli ospedali italiani. Questo Clostridium difficile normalmente è contrastato dai batteri buoni del microbiota. Quando l'anziano fa un'antibioticoterapia protratta che abbatte tutti i batteri buoni, il clostridium che è antibiotico-resistente prende il sopravvento. Si chiama 'patobiontè, cioè cresce troppo».

 



«Questo è un esempio», prosegue Gasbarrini, «ma ce ne sono numerosissimi altri. Quasi tutte le infezioni degli anziani - urinarie, polmonari, gastrointestinali che sono le cause di sepsi e setticemia - vengono proprio perché i batteri buoni sono andati via, spesso distrutti da un uso sconsiderato di antibiotici». Il microbiota, ricorda lo specialista che ha coordinato un comitato scientifico di 7 esperti riuniti dalla Fondazione Istituto Danone per dare vita al volume sul tema, «è una grande biomassa di batteri, miceti e virus che contamina tutte le superfici di contatto del corpo verso l'esterno: apparato digerente, cute, bocca, apparato genitourinario e intestinale. Questa biomassa, che nell'intestino pesa più di un chilo, ha proprio la funzione di contrastare le infezioni. Ha un ruolo fondamentale».
 
 


Gasbarrini avverte: «Dobbiamo stare molto attenti a non danneggiare troppo il microbiota e spesso siamo proprio noi i colpevoli, perché usiamo farmaci in maniera sconsiderata o perché non abbiamo una dieta adeguata e ricca in fibre». Questa 'megalopoli invisibilè con cui conviviamo, fatta di «batteri, miceti e virus che competono tra loro», «educa e controlla il sistema immunitario e lo tiene costantemente attivo. Uno dei motivi per cui alcune infezioni possono crescere in certi posti del mondo e anche nel nostro Paese è perché a volte andiamo a demodularlo troppo. Questi batteri buoni utilizzano le fibre per crescere, per cui se noi abbiamo una dieta molto povera in fibre molte classi batteriche vanno via perché non sono nutrite. A questo punto il sistema immunitario non è attivato o questi batteri che sono andati via non producono sostanze anti patogeni».

Il messaggio è dunque che bisogna avere cura degli 'inquilini microscopicì che ci abitano e invecchiano con noi, riepiloga lo specialista. Pur non comparendo su nessuna carta anatomica, infatti, sono «alleati fondamentali. I nostri batteri amici ci proteggono da potenziali invasori - conclude Gasbarrini - Poi, è chiaro, ogni tanto può arrivare un virus molto, molto aggressivo che è in grado di attaccare anche una persona con un buon microbiota».

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