Uso e abuso di antibiotici, in Campania è record di prescrizioni: il consumo è il più alto tra le regioni in un paese come l'Italia, fanalino di coda in Europa quanto ad eccesso di consumi di questi farmaci salvavita. Gli antibiotici sono deputati a combattere e a curare tutte le infezioni sostenute dai batteri ma non servono a nulla e anzi sono dannosi contro le infezioni virali. Lo scenario si è aggravato durante l'emergenza pandemica, quando in quasi tutti i pazienti con la polmonite da Covid, per scongiurare il rischio della sovrapposizione di infezioni batteriche, si sono prescritti fiumi di alcuni antibiotici non a caso in quel periodo diventati introvabili.
A partire dagli inizi dello scorso anno il ministero della Salute, dopo la parentesi Covid, ha tirato il freno e messo sotto la lente l'attività delle regioni meno accorte, sia per incidere sulla spesa sanitaria inappropriata sia, soprattutto, per sbarrare il passo al fenomeno della antibiotico resistenza.
«Un miglioramento che è segno della possibilità di conseguire risultati tangibili con un'opera di educazione e formazione su pazienti e colleghi - avverte Pina Tommasielli, medico di famiglia esponente della Fimmg - ma occorre anche rimarcare che il medico prescrittore è il terminale delle pretese, spesso perentorie e minacciose, dei pazienti in alcuni casi difficili da governare. Ma ci sono anche altri nodi irrisolti: dalle prescrizioni specialistiche, soprattutto in ambito odontoiatrico, che prevedono spesso una copertura preventiva rispetto a un intervento ambulatoriale, alla disinvolta dispensazione in farmacia di antibiotici senza ricetta, salvo poi chiedere al medico a consumo già avvenuto. Ben vengano i controlli dunque - conclude Tommasielli - ma che siano estesi a tutti e soprattutto si faccia presto a sbloccare i freni che al ministero dell'Economia hanno finora impedito di far scattare il via libera alla ricetta dematerializzata anche per i colleghi ospedalieri e specialisti ambulatoriali». Ricette spendibili direttamente in farmacia che potrebbero semplificare la vita ai pazienti, dare più tempo ai medici per le visite e attribuire a ciascuno le responsabilità di eventuali inappropriate prescrizioni.
La Regione, dal canto suo, ha fatto suonare proprio nei giorni scorsi un allarme su questo fronte per tutti i direttori generali delle Asl e alla luce dei risultati deludenti nel controllo della spesa e delle prescrizioni è stato chiesto ai manager di trasmettere, a stretto giro, entro il 22 gennaio, proposte concrete per venire a capo di questo problema organizzativo e di salute pubblica. Anche in questo caso si pensa a mettere in campo campagne di informazione, formazione ed educazione dei cittadini. «Devono sapere - conclude Luigi Sparano, delegato di Napoli della Fimmg - che l'abuso di antibiotici può diventare un pericolosissimo boomerang soprattutto per anziani, bambini e pazienti fragili che potrebbero non rispondere alle cure quando realmente necessarie».