Stadio Maradona, il Comune di Napoli: «La pista d’atletica non va rimossa»

Niente vendita, sì alla concessione ma con alcuni paletti rigidi. Braccio di ferro con De Laurentiis: «Nessuna esclusiva alla Società»

Lo stadio Maradona
Lo stadio Maradona
di Luigi Roano
Mercoledì 13 Dicembre 2023, 07:57
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Non solo la vendita del Maradona è sostanzialmente una ipotesi abbastanza remota, le condizioni economiche per realizzarla sarebbero molto pesanti per patron Aurelio De Laurentiis, ma anche se volesse mettere mano al portafoglio il numero uno della Ssc Napoli dovrebbe fare i conti con uno scoglio politico molto alto: il Maradona a prescindere deve mantenere la sua finalità sociale, cioè essere una struttura pubblica. Tradotto dal politichese né la pista di atletica né le altre strutture che sono dentro all’impianto devono essere toccate.

Anzi, vanno recuperate e messe al servizio della città come già avviene adesso atteso che sono molte le società non di calcio che utilizzano il Maradona. E non mancano lamentele perché sono costrette a farlo solo per due massimo tre volte a settimana perché l’inquilino Ssc Napoli è molto ingombrante. In questo contesto il sindaco Manfredi entro fine anno vuole prendere una decisione sul futuro del Maradona e come per il Prg l’indirizzo politico e l’ultima parola toccano al Consiglio comunale. Tra oggi e la fine dell’anno ci saranno 4 sedute dell’Assemblea cittadina dove l’argomento prima o poi verrà messo all’ordine del giorno. Manfredi - per dirla tutta - vuole che il Consiglio si esprima prima di intavolare una eventuale trattativa con De Laurentiis. A oggi tra Comune e Società l’ultimo contatto risale al giorno della cittadinanza onoraria conferita al mai troppo rimpianto Luciano Spalletti.

Un pour parler, abboccamenti più che altro informali con lo stesso sindaco e qualche Consigliere rimasti appesi li nella Sala dei Baroni, nella sostanza chiacchiere non fatti o patti. Poi nulla più. Sullo stadio le cose dunque stanno così: il sindaco non si smuove dalla concessione lunga così come sulla funzione pubblica e sociale del Maradona d’intesa con la sua maggioranza. 

Ciro Borriello, ex assessore allo Sport ai tempi di Luigi de Magistris sindaco ed esponente della maggioranza e del M5S delinea così lo scenario sul Maradona: «La nostra posizione - racconta - è molto semplice non siamo favorevoli alla vendita dello stadio, principale impianto sportivo pubblico della città, ma siamo favorevoli ad una concessione anche lunga 40,50 anni che sia capace anche di aumentare la capacità tecnica della Società calcio Napoli, quindi non siamo contrari al rapporto con De Laurentiis. Tuttavia la concessione lunga non deve escludere gli atleti e gli sportivi che frequentano la pista rifatta per le Universiadi e le palestre sportive». Borriello poi conclude: «Se c’è un impegno a riqualificare il Collana anche da parte del Patron potremmo anche valutare di spostare tutto lì, se non c’è questo, sì alla concessione lunga ma si pensi ad una ristrutturazione dello stadio, anche aumentando la capienza per gli europei, ma senza toccare la pista e le palestre».

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È un autentico braccio di ferro con De Laurentiis dove pesa l’attacco che il presidente ha fatto ai consiglieri comunali definendoli «nemici di Napoli». Sulla stessa lunghezza d’onda di Borriello c’è Gaetano Simeone dello Psdi e presidente della Commissione infrastrutture: «Il vero tema è la funzione sociale e pubblica del Maradona che non va toccata quindi non solo la pista deve restare, ma anche le altre strutture e le palestre che ospita lo stadio vanno preservate e devono essere di natura pubblica. Non è possibile che a Napoli non ci sia nessuna offerta per lo sport pubblica è tutto a pagamento tranne il Maradona». Simeone conclude con una sfida: «Il silenzio del Coni su questa vicenda è inspiegabile, il Maradona ha ospitato le Universiadi e ristrutturato con soldi pubblici anche su richiesta del Coni, perché oggi non c’è una posizione di chiara di questo ente? A De Laurentiis vogliamo bene diciamo sì alla concessione lunga ma nessuna esclusiva alla Ssc Napoli». 

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