Salvini sui vaccini: «Inutili 10 obbligatori, permetterò a tutti i bambini di entrare in classe»

Vaccini, Salvini: inutili 10 obbligatori, tutti i bambini potranno entrare in classe
Vaccini, Salvini: inutili 10 obbligatori, tutti i bambini potranno entrare in classe
Venerdì 22 Giugno 2018, 13:36 - Ultimo agg. 23 Giugno, 07:15
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L'alleanza di governo è 'graniticà, come ama definirla Matteo Salvini. Tuttavia, giorno dopo giorno, all'interno della maggioranza si registra una corsa continua, una sfida permanente tra i due vicepremier-leader di partito, in cui ognuno cerca di spostare gli equilibri di governo rispetto alla propria visione ideologica, in un contino pressing elettorale. Sulla carta l'accordo tacito tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio era 'presidiarè i rispettivi campi d'azione, avendo come stella polare comune il contratto di governo: al primo il fronte migranti e sicurezza, al secondo l'economia, il lavoro e il reddito di cittadinanza. 

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Tuttavia, l'iperattivismo del segretario lumbard e i suoi toni forti, da tempo ormai, egemonizzano l'azione del governo intero, provocando tensioni e malumori e forti cambiamenti negli equilibri interni. Dopo il voto, Forza Italia ammoniva il segretario leghista che in un eventuale accordo con i Cinque Stelle, avrebbe avuto un ruolo subalterno, di semplice 'junior partner'. 
 


Ma sono bastate poche settimane al governo, per vedere come il ministro dell'Interno, aprendo ogni giorno nuovi fronti di scontro, sia riuscito a colmare il gap con il suo alleato Luigi Di Maio. I sondaggi registrano, infatti, un minisorpasso della Lega, rispetto al M5s che comincia a preoccupare il movimento. Sopratutto - si registra tra i 5 stelle - per l'evidente spostamento dell'asse del governo su una linea più conservatrice. Ad esempio, nei giorni roventi della vicenda «Aquarius», Salvini aveva buon gioco nel dire che «il dossier migranti è al centro dell'agenda mondiale, non solo italiana», e che quindi non era certo lui a «modificare quella agenda». Stessa storia circa le polemiche sul censimento dei Rom e sulla scorta di Saviano. Diverso, invece, il discorso di oggi: la sua uscita contro ben 10 vaccini obbligatori definiti «inutili e in parecchi casi pericolosi se non dannosi», registra uno 'sconfinamentò in un campo, quello della salute, oggettivamente non suo, ma di competenza di un ministro M5s, Giulia Grillo, che trattiene a stento la sua irritazione parlando di «polemiche strumentali». Messo all'angolo dal protagonismo leghista, Luigi Di Maio sta reagendo: giorni fa ha rilanciato l'iniziativa contro il precariato nella gig economy. E ora stringe i tempi nell'affrontare due temi simbolo per il movimento: l'abolizione dei vitalizi, la lotta alla burocrazia, con l'azzeramento del redditometro e dello spesometro, contenuti nel cosiddetto decreto dignità. Non a caso, ai ballottaggi di questo week end, lo slogan scelto dai Cinque Stelle è 'rialziamo la testà. Per ora si tratta di scaramucce, in vista della madre di tutte le battaglie, quella sulla legge di bilancio e le prossime scelte economiche: sarà in autunno che il premier Giuseppe Conte dovrà gestire le priorità e decidere in quale ordine il governo porrà l'accento sul reddito di cittadinanza o sulla flat tax o l'abolizione della legge Fornero. Ma all'orizzonte si profila un altro terreno di scontro, quello della Rai: preoccupati dell'iperattivismo della Lega sul fronte delle nomine interne, dai direttori di rete in giù, i 5 stelle sembrano intenzionati a tenere il punto sulla scelta del futuro amministratore delegato, la persona che concretamente gestirà i cordoni della borsa del servizio pubblico.

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