«Nel nostro lavoro - spiega Daniele Bottai, uno degli autori - abbiamo analizzato il ruolo della deprivazione del movimento degli arti posteriori sulla neurogenesi (formazione di nuovi neuroni) di una particolare area del sistema nervoso centrale) chiamata "zona sottoventricolare", un'area chiave per la salute del cervello, una sorta di 'incubatrice' dove le staminali neurali si trasformano in nuovi neuroni.
Gli esperti hanno studiato cosa succede nel cervello di topolini quando alle loro zampe posteriori è impedito di muoversi per 28 giorni. E' emerso un impatto negativo dell'immobilizzazione degli arti sulla formazione di nuovi neuroni e altre cellule del cervello, inoltre una riduzione del 70% delle staminali neurali. Questo lavoro - conclude Bottai - potrebbe aprire le porte a trattamenti preventivi anche di natura farmacologica per le persone che sappiamo saranno soggette ad una riduzione delle loro capacità motorie siano esse pazienti costretti a letto o su carrozzella o astronauti». Inoltre la ricerca conferma il fatto che il movimento fisico ha un impatto diretto positivo sulla salute del cervello, aiutando la formazione di nuove cellule nervose.