Lo studio americano è pubblicato sul 'Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism' e indica che l'effetto-fertilità dei frutti di mare potrebbe non essere collegato solo all'attività intima più intensa.
I firmatari ipotizzano infatti anche «altri fattori biologici» probabilmente associati ai succosi alimenti, inclusa un'azione sulla qualità del seme maschile, dell'ovulazione e dell'embrione. «I nostri risultati - commenta fra gli autori Audrey Gaskins, della Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston - insistono sull'importanza non soltanto della dieta femminile, ma anche di quella dell'uomo, sul tempo necessario a ottenere una gravidanza. E suggeriscono a entrambi i partner di introdurre nell'alimentazione più frutti di mare».