Roma, obeso muore per operazione di riduzione dello stomaco: medici indagati

Roma, obeso muore per operazione di riduzione dello stomaco: medici indagati
di Adelaide Pierucci
Martedì 27 Ottobre 2015, 03:41 - Ultimo agg. 28 Ottobre, 12:41
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Aveva provato a dimagrire con diete ed esercizi, senza successo, ma i suoi centocinquanta chili di peso erano diventati una zavorra insopportabile. Finché ”Antonio”, chiamiamolo così, ha deciso di sottoporsi all'intervento di riduzione dello stomaco che gli è costato la vita. Il 57enne romano è morto dopo tre settimane di agonia. Nei giorni scorsi, il pm Saverio Musolino ha deciso di iscrivere al registro degli indagati i nomi dei tre medici che l'hanno operato presso la clinica Sanatrix. Tutti e tre, chirurgo, aiuto chirurgo e anestesista sono accusati di omicidio colposo, a partire dal primario dell'Umberto I che ha gestito l'intervento, considerato un luminare del settore.

Sarebbe stato lui a consigliare ad ”Antonio” di tagliare i tempi di attesa previsti all'Umberto I e di affrontare l'operazione nella sala operatoria della Sanatrix, assicurandogli la presenza della sua equipe. L'operazione risale al pomeriggio del 28 settembre. ”Antonio” prima di entrare in camera operatoria sottoscrive il consenso informato sui rischi che, purtroppo, da lì a un'ora, si materializzeranno non lasciandogli scampo. Durante l'intervento il paziente, infatti, subisce un attacco cardiaco, perde conoscenza, ed entra in coma. Da quel momento sopravviverà intubato. Immediato il trasferimento all'Umberto I nel reparto di terapia intensiva dove appunto è morto dopo una lunga agonia. Subito dopo il decesso, la famiglia, sospettando negligenze o errori dei medici, aveva subito formalizzato una denuncia anche perché durante l'intervento il paziente avrebbe dovuto affrontare anche una colecistectomia, che a quanto pare, dopo il crollo della pressione sanguigna sarebbe stata sospesa. Desta sospetto anche il fatto che prima dell'intervento il paziente sia stato sottoposto ad una dieta ferrea, perdendo dieci chili in poche settimane anche grazie a farmaci dimagranti.



I PRECEDENTI



Nei giorni scorsi a piazzale Clodio è stato aperto anche un altro fascicolo su un caso analogo. Riguarda la morte di una casalinga di cinquanta anni che aveva affrontato in una clinica fuori regione lo stesso intervento chirurgico di ”Antonio”. Anche in questo caso si indaga per omicidio colposo. Una manager quarantasettenne romana invece ha rischiato la vita con una pillola dimagrante somministrata da un dietologo. La donna, dopo aver ingerito pillole anoressizzanti a base di fenilpropanolamina, aveva avuto un ictus che l'ha paralizzata e privata dell'uso della parola. Il medico ora risponde di lesioni gravissime.

Adelaide Pierucci

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