Il crochet, come visto in passerella, sarà uno dei grandi protagonisti di questa primavera-estate. Rat Hat, brand a conduzione familiare nato durante il lockdown dello scorso marzo a Padova, aveva già anticipato la tendenza realizzando cappelli artigianali all'uncinetto. «Lavoro come modella, mi sono trovata con il Covid chiusa in casa con tanta voglia di fare. Così, insieme a mia madre, abbiamo deciso di imparare da zero a lavorare all'uncinetto e realizzare dei cappellini colorati. L’idea ha coinvolto, poi, tutta la famiglia: mia sorella Viola ha iniziato a curare la parte commerciale e mio padre Lodino spedizioni e logistica», racconta Alice Sofia Navarin, ventotto anni, ideatrice, insieme alla madre Emanuela, di questo brand divertente ed eclettico.
Rat Hat deriva dal nomignolo della fondatrice, “Rattigan” ereditato dal cartone animato “Basil L’investigatopo”.
È da tutto questo che vengono fuori dei prodotti originali, appariscenti e mai banali. Alcuni cappelli, ad esempio, hanno le orecchie, altri sono modello passamontagna. E, in vista della stagione più calda, verranno realizzati in cotone insieme ad alcuni modelli di top di bikini. «Il mio brand non ha un target di riferimento: ho ricevuto richieste da chiunque, a partire da un giocatore dell'Nba, fino ai bambini, alla ragazza che deve fare la chemio e alla nonna di novanta anni», racconta Alice. Nel futuro di Rat Hat c'è il progetto di produrre articoli d'arredo ma, nel frattempo, l'obiettivo è colorare la vita delle persone, «portare felicità a chi indossa e trasmetterla a chi guarda».