Di lui resterà il ricordo indelebile di quel sorriso che era diventato un po' il suo «biglietto da visita». Ma soprattutto il ritratto di un giovane, anzi di un uomo esemplare, gran lavoratore, affabile e garbato con chiunque e, per questo, amato dai tanti che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. Resterà soprattutto il ricordo di un amorevole ed esemplare padre di famiglia, quella intorno alla quale in queste ore le comunità di San Marco dei Cavoti e Reino si stanno strigendo per provare a dare conforto e il meritato sostegno in questo drammatico momento, che ha letteralmente scosso i centri pre-fortorinini. Il feretro di Isa Sani, il 25enne di origini nigeriane morto a Pescopagano, in Basilicata, schiacciato da un'autogru, ha sostato per un po' nel cuore della centralissima piazza Risorgimento, tra lo strazio della moglie Linda, attorniata da parenti e amici, e dei suo amati tre figlioletti, oltre alle autorità civili e militari e ai tanti amici e compaesani di Isa che hanno atteso il suo triste ritorno in paese per porgergli l'ultimo, meritato saluto. Solo lacrime e dolore durante il corteo fino alla Chiesa Madre, dove don Lambert, pure lui di origini nigeriane, ha officiato il rito funebre con liturgia della parola, visto che la famiglia di Isa è di religione cristiana protestante. Il feretro del 25enne è stato portato in spalla all'altare dai compagni di squadra dell'Asd Reino, dove Isa militava in terza categoria. Toccanti gli attestati di vicinanza arrivati dalle scuole e dalla società civile, come pure le parole del parroco, il quale ha anche invitato i fedeli a non lasciare sola la famiglia del giovane anche nei prossimi mesi, e i messaggi lanciati dall'altare dal vice sindaco di Reino Fiorenzo Tremola, dalla vice sindaca di San Marco Anna Maria Piteo, da Ernesto Mattia Orsillo, in rappresenza dell'Asd Reino.
Isa riposerà in pace nel cimitero sammarchese, dove è stato tumulato.