«In crociera per la prima volta nella vita. Dal cibo ai prezzi, fino alla vista dalla cabina: ecco cosa mi ha sorpreso di più»

Dato che la sua cabina era situata sulla parte anteriore della nave, Joey ha dovuto sopportare molto più movimento di quello che si sarebbe aspettata

«In crociera per la prima volta nella vita. Dal cibo ai prezzi, fino alla vista dalla cabina: ecco cosa mi ha sorpreso di più»
«In crociera per la prima volta nella vita. Dal cibo ai prezzi, fino alla vista dalla cabina: ecco cosa mi ha sorpreso di più»
Venerdì 26 Aprile 2024, 17:30
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C'è sempre una prima volta e, se l'impressione è positiva, c'è la speranza che non sia nemmeno l'ultima. Il problema, per tanti, rimane fare il passo iniziale e soffocare le eventuali paure, insicurezze e i pregiudizi relativi a un'attività a cui non ci si è mai dedicati prima. Joey Hadden ama viaggiare ed esplorare, eppure per anni non era mai salita su una nave da crociera, limitandosi a muoversi in auto, autobus, treno e aereo. In acqua, però... solo a piedi nudi, al sicuro dalla spiaggia.

La prima esperienza, però, l'ha fatta con stile, «su una delle navi da crociera più grandi del mondo», ovvero la Royal Caribbean's Wonder of the Seas. Dopo i sette giorni spesi a provare, studiare e assaggiare, Joey ha riferito a BusinessInsider ciò che ha trovato più sorprendente riguardo il suo viaggio e il nuovo modo di viverlo. 

Itinerari, prezzi e cabina

«Durante il mio viaggio di sette giorni sulla Caribbean ci siamo fermati a Fort Lauderdale, Florida, Roatan, Honduras, Cozumel e Costa Maya in Messico - scrive Joey - oltre che sull'isola privata della Royal Caribbean nelle Bahamas.

Avevo già visto navi da crociera in televisione, nei film, ma non avevo capito quanto fossero grandi finché non l'ho visto con i miei occhi. Quando ci ero sopra, mi sembrava di essere in una piccola città in mezzo all'oceano».

Joey ha speso 2mila dollari per sette notti in una cabina con vista sull'oceano sul pontile 8, anche se il prezzo pagato è più basso rispetto all'originale (3mila) a causa di un'offerta. Sulla nave ci sono 2.867 cabine, e quella da lei selezionata è di livello intermedio, più costosa rispetto a quelle senza finestre ma al di sotto delle suite o delle stanze provviste di balcone. L'interno, di 17 metri quadrati circa, contiene un bagno privato e un letto king-size, oltre alla scrivania e i vari cassetti e armadi. «Date le dimensioni, pensavo che l'avrei trovata angusta, troppo stretta, invece sembrava molto spaziosa», dichiara. Inoltre, l'organizzazione degli scompartimenti è ottimale. 

Due volte al giorno il servizio in camera si occupava di sistemare e rifornire la sua cabina, «più di quanto non succeda negli hotel e negli Airbnb, secondo la mia esperienza». Le visite erano solitamente la mattina, non appena lasciava la stanza, e la sera, quando usciva per la cena. Tutte le sere mi portavano degli asciugamani puliti, anche piegati in modi creativi - specifica - e un volantino su cui si spiegava il programma per la giornata successiva, il tempo, il dress code e altre informazioni rilevanti».

Viste mozzafiato, sia dentro che fuori

Joey credeva di trovare ad attenderla un piccolo oblò come si vede spesso nei film, «invece la mia finestra rettangolare era molto grande e provvista di una serranda elettronica che poteva essere tirata su durante il giorno per godere delle viste eccezionali. Adoravo svegliarmi dopo una notte in mare e avere un posto in prima fila per vedere il luogo che avrei visitato quel giorno. Le cabine senza finestra costano meno (di circa 300 dollari) ma non vorrei mai rinunciare alla vista sull'oceano».

Dato che la sua cabina era situata sulla parte anteriore della nave, Joey ha dovuto sopportare molto più "movimento" di quello che si sarebbe aspettata: «Ho saputo solo dopo che la posizione ha un impatto notevole sul dondolamento. Alcune notti sono stati peggiori di altre. La prima volta ho temuto il peggio, ma poi ho capito che è normale quando si viaggia in nave, anche se io non potrei mai abituarmici». In ogni caso, per chi preferisce traballare meno, i posti più stabili sono (un po' come in aereo) la parte mediana della nave e i ponti più alti. 

Joey ha avuto qualche difficoltà, inoltre, a orientarsi all'interno della nave da crociera, finendo anche per per perdersi qualche volta nel tentativo di raggiungere un luogo specifico. «Mi ci è voluto qualche giorno per capire come sono organizzate le varie aree. Fortunatamente - aggiunge - ci sono delle mappe su ogni piano, e le ho utilizzate fino all'ultimo giorno». Alcune aree comuni, oltretutto, sembravano dei piccoli mondi a sé: «Non mi sembrava nemmeno di essere su una nave e se mi fossi svegliata sul ponte cinque avrei pensato di trovarmi in un centro commerciale. Ovunque guardassi c'erano negozi, ristoranti, sculture, e dei soffitti incredibili».

Serate in musica e buon cibo

Una delle sorprese della crociera è stata la frequente presenza di musica dal vivo: «Non ne ho mai sentita così tanta, se non ai festival musicali. C'erano musicisti sui ponti che suonavano per ore e ore mentre la gente si rilassava o giocava. Non mi aspettavo neppure tutto quel mix di generi, dal rock, al jazz alla musica classica». Oltretutto, venivano tenuti regolarmente dei concerti nelle sale apposite. 

Se Joey era partita armata di vestito elegante e con l'incubo di serate formali, si è dovuta ricredere: «Ho capito, dopo la prima notte, che il dress code non è rispettato granché e la gente indossa abiti con stili molto diversi, da abiti raffinati alle t-shirt».

Per quanto riguarda il cibo, Joey dichiara che i piatti che ha più apprezzato erano quelli già inclusi nella tariffa: «In una nave grande come la Wonder of the Seas ci sono più di una dozzina di ristoranti che offrono pasti speciali, come per esempio il sushi, ma i più deliziosi che ho assaggiato erano quelli che avevo già pagato. C'erano numerosi buffet con cibi diversi e nella sala principale veniva servito un pasto da tre portate con un menu diverso ogni sera».

Infine, Joey dichiara che avrebbe preferito fermarsi di più nei vari porti, specialmente considerando i lunghi tempi di navigazione: «Di solito attraccavamo la mattina, intorno alle 8, e andavamo via il primo pomeriggio». Alla fine, il viaggio «mi ha lasciato senza parole. Ho imparato che nulla è come guardare fuori e vedere solo l'oceano intorno a te. Tuttavia, quando visiterò di nuovo i Caraibi, prenderò un aereo ed esplorerò tutto più a fondo».

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