Avellino, Fruncillo: «Il civismo di Genovese simile a quello di Festa»

Si spacca il fronte del centrodestra, Fdi decisa su Iandoli, Fi sul giornalista Rai mentre l'Udc si muove con Romei

La presidente provinciale di Fdi Ines Fruncillo
La presidente provinciale di Fdi Ines Fruncillo
di Alberto Nigro
Sabato 4 Maggio 2024, 00:05 - Ultimo agg. 08:47
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«Siamo in campo per rappresentare il centrodestra ad Avellino. La coalizione che sostiene Genovese? Un progetto civico che non mi sembra troppo diverso da quello della maggioranza uscente». A parlare è Ines Fruncillo, presidente provinciale di Fratelli d'Italia e candidata per il partito alle prossime elezioni europee.

Fruncillo, avete lanciato nei giorni scorsi la candidatura a sindaco di Avellino di Modestino Iandoli. Resta tutto confermato?

«Assolutamente sì.

Il livello provinciale di Fdi, con la condivisione del regionale e del nazionale, ha sempre inteso garantire la presenza in questa competizione elettorale di una proposta chiara di centrodestra e tale proposta non poteva che essere legata ai partiti, che rappresentano una garanzia per gli elettori in termini valoriali e di progettualità».

A proposito di partiti, però, l'Udc ha annunciato la corsa solitaria a sostegno di Gennaro Romei, mentre Forza Italia ha chiarito che appoggerà il patto civico nato al seguito di Rino Genovese. Come mai non siete riusciti a raggiungere un accordo?

«Più volte abbiamo sollecitato un confronto tra i partiti che compongono la coalizione, tuttavia, quando abbiamo verificato la sussistenza di posizioni che guardavano al civismo abbiamo assunto una iniziativa necessaria per garantire la presenza di una proposta autorevole di centrodestra alla città di Avellino».

Lei fin dal primo momento si è mostrata scettica nei confronti di un'apertura al civismo. Perché?

«Perché ritengo che una coalizione di centrodestra debba essere rappresentata dai partiti e, dunque, da liste identificate da simboli. Detto questo, chiarisco che un'apertura ad esperienze civiche, nell'ambito della costruzione di una coalizione ampia, può anche essere presa in considerazione, ma solo in un secondo momento. Insomma, sono i partiti che tracciano il perimetro ed indicano la rotta, non le civiche».

Cosa pensa della coalizione nata a sostegno di Genovese?

«Pur nel rispetto dovuto ad un diverso progetto in campo, posso dire che non mi appassiona. D'altronde, mutua, nella sostanza, l'azione amministrativa della maggioranza uscente e non posso certo considerare quella esperienza un modello virtuoso cui fare riferimento».

Insomma, non coglie alcuna distanza tra questo progetto e quello legato all'ex sindaco Gianluca Festa?

«Sinceramente, non riesco ad individuare grandi differenze. L'unica vera novità è che Fi ha deciso di non prendere parte alla competizione elettorale non presentando una propria lista di partito, cosa che non si era mai verificata prima».

Quali sono per Fdi le priorità per Avellino?

«Noi immaginiamo un progetto di rilancio forte del tessuto economico puntando sul grande strumento della Zes unica al fine di reindustrializzare il territorio. Inoltre, puntiamo ad un nuovo modello urbanistico che sia in grado di consegnarci una città più vivibile ed efficientata sotto il profilo energetico. Naturalmente, guardiamo con grande attenzione ad un rilancio economico che passi per il comparto culturale e, quindi, turistico, senza dimenticare la necessità di potenziare le politiche sociali, con particolare attenzione ai bisogni delle famiglie, delle fasce più deboli e delle mamme lavoratrici».

Con le comunali si svolgeranno le europee dove lei è candidata. Che partita sarà?

«Giorgia Meloni e Fdi hanno profuso tanto impegno per ridare centralità all’Italia in Europa ed è questo il momento di capire se gli italiani sono soddisfatti del lavoro che stiamo facendo. Vogliamo essere giudicati sulla capacità di esercitare la difesa dell’interesse nazionale prima di ogni altra cosa».

In che modo?

«Fdi ha un ruolo forte nel partito dei conservatori con la presidenza Meloni, l’obiettivo è costruire una maggioranza di centrodestra anche in Europa, per abbandonare le scelte ideologiche di una maggioranza progressista che hanno fatto tanti danni, basti pensare agli agricoltori. L’Italia deve avere consapevolezza che per cambiare rotta alle politiche europee è necessario che i conservatori abbiano un ruolo decisivo».

Perché ha deciso di candidarsi?

«Guardi, io sono un soldato e sono schierato in prima linea perché questa è una battaglia decisiva, e l’Italia, e ancor di più il Sud, non possono consentirsi di sbagliare la scelta».

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