Rugby, Arturas Rudys muore a 27 anni per uno scontro di gioco: cuore lacerato. Lascia la compagna e un figlio. Aperta inchiesta

L'ala giocava per il club dilettantisco Wisbech, nel Cambridgeshire

Rugby, Arturas Rudys muore a 27 anni per uno scontro di gioco: cuore lacerato. Lascia la compagna e un figlio. Aperta inchiesta
Rugby, Arturas Rudys muore a 27 anni per uno scontro di gioco: cuore lacerato. Lascia la compagna e un figlio. Aperta inchiesta
Venerdì 1 Dicembre 2023, 22:02 - Ultimo agg. 3 Dicembre, 08:03
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Tragedia nel rugby ingleseArturas Rudys, 27 anni, è morto durante la partita fra il suo club, il Wisbech, e il Diss Rfc, rugby union, rugby a 15, il più diffuso. L'autopsia ha chiarito che la morte del trequarti ala è stata causata da una lacerazione del cuore, esami più approfonditi accerteranno se il tecnico di origini lituane avesse avuto patologie cardiache che non erano state evidenziate dalle visite per ottenere il certificato di idoneità agonistica di base.

Lo scontro con l'avversario, torace contro torace, non aveva impressionato i giocatori e gli spettatori, i familiari degli atleti e gli altri tesserati del club: nemmeno si può descrivere come un incidente.

Solo un contatto fra rugbysti come ve ne sono in tutte le azioni. Il medico di servizio ha cercato di rianimare il giocatore con il defibrillatore, ma non c'è stato nulla da fare. La magistratura locale ha aperto un'inchiesta mentre il club, fondato nel 1947, sta aiutando la compagna di "Artu" e il figlio della coppia con una raccolta di fondi. Un'altra inchiesta è stata avviata dalla sezione locale della Rugby Football Union.

Il match faceva parte del campionato Counties 1-Eastern Counties nel Cambridgeshire, ovvero della settima serie delle 11 in cui è diviso il movimento inglese, il più vasto del mondo grazie a due milioni di tesserati.

Solo le prime due serie sono professionistiche e in pratica solo dalla principale, la Premiership, vengono i giocatori della squadra che gioca nel Sei Nazioni. Poi si apre l'universo del dilettantismo e del volontariato, le radici del rugby inglese.  Arturas Rudys era tesserato per il Wisbach dal 2013 e ben presto era diventato titolare nel primo XV, la migliore formazione che scende in campo nell'orario clou del sabato pomeriggio dopo che dalla mattina si sono succedute in campo le formazioni giovanili, quelle delle "riserve" e quelle degli old. Uno scenario che nel rugby union anglosassone si ripete dalla seconda metà dell'Ottocento.

Si gioca insomma solo per il piacere di farlo pagandosi le spese per la tenuta di gioco e le scarpe e anche il tesseramento al club ovvero 100 sterline l'anno: il Wisbach fa parte del movimento inglese che è dilettantistico al 99% così come avviene nei primi paesi nel resto del mondo. La maggior parte delle altre nazioni altri non hanno neppure una "serie A" professionistica.

Il saluto del responsabile del club: "Ricordando un fratello nel rugby"


Leonard Veenendaal: "Come giocatori di rugby siamo così appassionati del nostro sport e crediamo, o meglio sappiamo, che, al di sopra di ogni cosa, il rugby sia il gioco migliore. Consideriamo questo mondo come una grande famiglia che coinvolge la maggior parte delle nazioni del mondo. Tendiamo anche a restare insieme con altri giocatori e tifosi di rugby, insieme nei club, nei pub, nei bar o nelle case per discutere di tattiche e di ogni aspetto del gioco.  Siamo una famiglia nel nome del rugby.
In tutto il paese, nel mondo e in paradiso, la famiglia del rugby si sta radunando per la finale della coppa del mondo (28 ottobre, Sudafrica-Nuova Zelanda, ndr), il massimo. Una grande emozione che tuttavia è stata preceduta dalla tragedia che ci ha colpito, dalla morte di uno di noi. 
Chiedo umilmente alla nostra famiglia di rugby di stampare questa foto di Arturas e di affiggerla ovunque vi riunirete per guardare la finale, rendendo così il suo ricordo parte della stessa finale mondiale dello sport che amava così tanto. Sentitevi liberi di accendere una candela o di bere una pinta di birra in sua memoria. Quanto sarebbe bello se i giocatori con il numero 14 (il numero della maglia di Arturas, ndr) facessero meta questa sera? Noi esulteremo, ma non più di Arturas che guarda in prima fila la partita dal Paradiso con altri rugbysti vicini a lui. E se avete su fotografie condividetele sotto questo post.
Il Signore ti benedica e ti custodisca. Possa il coraggio di Dio riempire i nostri cuori e la forza di Dio essere nelle nostre gambe”.

 

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