Salerno, stabilimenti balnerari pronti a lottare: «Concessioni? Regole eque»

Parla Alfonso Amoroso presidente del Sib Salerno

Salerno, stabilimenti balnerari pronti a lottare: «Concessioni? Regole eque»
Salerno, stabilimenti balnerari pronti a lottare: «Concessioni? Regole eque»
di Brigida Vicinanza
Venerdì 3 Maggio 2024, 06:50 - Ultimo agg. 11:09
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Come le onde del mare che vanno e vengono, agitano le acque, creando scompiglio e annunciando tempesta. Regnano caos e poca chiarezza tra i gestori degli stabilimenti balneari di Salerno che dopo la mancata proroga alle concessioni demaniali marittime devono fare i conti con la confusione generata dalle scelte e con l’avvio di una nuova stagione estiva ormai alle porte. Anzi, in alcune zone sembra essere già partita. 

Tra strutture non ancora pronte, meteo sfavorevole e organizzazione dei lavori, il Consiglio di Stato ha bloccato la proroga alle concessioni rimandando tutti “a gara” ma allo stesso tempo ha lasciato - comunque - tutti nel limbo, affermando in sintesi che non esiste una norma che possa “risarcire” i vecchi gestori degli stabilimenti che potrebbero perdere così gli eventuali bandi di gara per le assegnazioni.

La decisione dei Comuni

A questo punto, però, sono i Comuni a decidere come comportarsi. Paese che vai… regola che trovi: tra gli uffici comunali della provincia di Salerno c’è chi ha scelto di rispettare il termine ultimo del 31 dicembre 2024, avviando le procedure di gara per le nuove concessioni, chi ha scelto di non scegliere e sta attendendo ulteriori sviluppi e chi aspetterà il 31 dicembre 2025. Insomma, il caos che preannuncia l’ulteriore protesta e la conseguente richiesta al governo da parte del Sib (sindacato balneari) dopo l’appello fatto in piazza a Roma l’11 aprile.

A guidare i salernitani c’è e ci sarà Alfonso Amoroso che si è fatto portavoce, anche in queste ore, delle preoccupazioni dei gestori di lidi: «La situazione è complicata e dipende dalle scelte del governo - ha chiarito Amoroso - chi è attualmente in maggioranza, quando era all’opposizione andava a nostro favore. Tutto il comparto è in una confusione totale perché il Consiglio di Stato nello stesso giorno dice che bisogna procedere con le gare per le concessioni e poi che non si possono fare se non ci sono i requisiti per poter dare l’indennizzo al concessionario uscente». Insomma, tutto e il contrario di tutto che lascia con l’amaro in bocca gli operatori del comparto: «È chiaro che, se dovessi perdere lo stabilimento che ho creato e portato avanti per anni devo essere risarcito - ha detto il presidente Sib Salerno - quantomeno dell’investimento.

Il nostro futuro è nell’incertezza».

La confusione delle concessioni

E come in un singolare passaggio di consegne, la gestione piramidale non giova. Dopo lo Stato, sono le Regioni a dover gestire le concessioni demaniali. Queste ultime a loro volta, come in un vero e proprio subappalto, riversano tutto sulle amministrazioni comunali: «In provincia di Salerno ci sono Comuni che hanno adottato la legge Draghi del 2022 che prevedeva il rinvio dell’espletamento delle gare, altri hanno dato mandato agli uffici di predisporre le procedure, altri ancora stanno facendo il censimento delle concessioni esistenti sui territori, molti sono in attesa. Viviamo nella confusione e incertezza - ha concluso - mentre l’estate è alle porte e paghiamo tutte le spese con gli obblighi assunti con l’ente comunale.»

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«Inoltre, ci siamo già impegnati con i nostri clienti. Non staremo a guardare e faremo una manifestazione il 2 giugno per cercare in tutti i modi di convincere e sollecitare tutti ad intervenire e chiarire, uniformando le attività delle amministrazioni comunali. I Comuni di Salerno e Pontecagnano, ad esempio, hanno rinnovato solo fino al 31 dicembre 2024 in attesa di aggiornamenti. Ad Amalfi hanno chiesto agli uffici di cominciare a predisporre le gare, Maiori sta facendo il censimento delle aree. Non pretendiamo una soluzione immediata ma almeno che vengano uniformate le attività. L'estate è già partita e rischiamo di perdere tutto quello che creeremo oggi».

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