Rete dell’emergenza, l’Alto Cilento resta fuori: «Manca il personale»

De Luca: «Non ci sarà pronto soccorso all’ospedale di Agropoli, il governo intervenga sulla sanità, così abbiamo le mani legate»

L'ospedale di Agropoli
L'ospedale di Agropoli
di Ernesto Rocco
Giovedì 25 Aprile 2024, 07:00
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L’ospedale di Agropoli, nel prossimo futuro, non rientrerà nella rete dell’emergenza-urgenza, come da tempo richiesto dai territori. Lo ha affermato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che nei giorni scorsi si è recato in Cilento per inaugurare l’ospedale di comunità a Roccadaspide. Incalzato sulla possibilità di riaprire il presidio agropolese, il governatore è stato chiaro: «Ci sono vincoli nazionali all’interno dei quali muoverci. Se parliamo di emergenza-urgenza, bisogna ricordare che non c’è il personale medico. Manca anche per tenere aperti i Dea di II livello».

A chi gli ha fatto notare che la Regione, nel periodo Covid, ha investito 2 milioni di euro per allestire delle sale operatorie, ha replicato stizzito: «Bisogna fare le persone serie, senza fare demagogia. Mi è capitato di vedere dei cortei per chiedere la riapertura dei pronto soccorsi, ma poi chi ci lavora? Non abbiamo neanche il personale per fare i turni al Ruggi di Salerno, alla Napoli 3, a Castellammare o a Nola». Poi rassicura: «Stiamo facendo una battaglia con il governo perché per tenere i pronto soccorso aperti bisogna raddoppiare le retribuzioni dei medici, abbassare l’età pensionabile e fare contratti a tempo indeterminato a giovani medici impegnati nelle specializzazioni. Se non si prendono queste tre decisioni, il resto sono chiacchiere. Entro questo mese dovremmo espletare un concorso per avere nuovo personale - ha concluso De Luca - ma la soluzione è a Roma, non in Campania».

Parole, queste, che non hanno mancato di destare dubbi e polemiche, soprattutto da parte degli esponenti del centro-destra. Se gli amministratori locali del Pd si trincerano dietro al silenzio, Fratelli d’Italia accusa: «Come sempre accade, il presidente De Luca se la prende con tutti tranne che con sé stesso», ha detto il coordinatore dell’area Cilento Nord Modesto Del Mastro. Critico anche il consigliere comunale Raffaele Pesce: «Qualcuno si meraviglia delle esternazioni del presidente della Regione sulla sanità. La ressa per rendergli omaggio, per ottenere la concessione, magnanima, di una foto, è emblematica della realtà politica che vive il Cilento. Ci manca solo la mano stesa e aperta. Lo ripeto: quando i rappresentanti cilentani la smetteranno di prostrarsi e genuflettersi al potere costituito ed i cilentani stessi inizieranno a guardare e prendere come riferimento comportamentale il coraggio dei loro predecessori, allora soltanto il Cilento avrà un futuro libero».

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Intanto l’ospedale resta ridimensionato. Il nuovo piano sanitario prevede soltanto l’attivazione di un servizio di terapia iperbarica, la radiologia, 20 posti letto di lungodegenza, altrettanti di medicina generale e 60 di recupero e riabilitazione.

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