Il Movimento 5 Stelle 2050 Benevento si mobilita «per una gestione totalmente pubblica della grande adduzione dell'acqua del Garigliano, del Biferno, di Cassano Irpino e di Campolattaro». Lo fa al fianco dei comitati per l'acqua pubblica in Campania, e insieme «ad associazioni, sindacati ed altri partiti». Dopo aver ricordato, a proposito di governance, che «la Corte dei Conti solo pochi mesi fa ha bocciato le delibere adottate dai 35 comuni sanniti che avevano maldestramente seguito le indicazioni del coordinatore del Distretto sannita dell’Eic, Pompilio Forgione», il Movimento sollecita una presa di coscienza sulla necessità di far sì venga attuato il referendum del 2011.
«Nonostante le manifestazioni e le proteste svolte civilmente presso la sede della Regione Campana - si legge in una nota - il presidente De Luca ha avviato, di fatto, il processo di privatizzazione delle fonti attraverso la gestione delle stesse da parte delle multinazionali. Intanto, a novembre scadrà la concessione della gestione dell’Acquedotto campano occidentale. La giunta regionale, con delibera del 3 agosto, ha previsto l’istituzione del nuovo sistema idrico integrato, il Gra, ovvero “Grande adduzione primaria di Interesse regionale”, che dovrà essere gestito da una società pubblico-privata.
Sul tema è in corso un confronto con "Civico 22", Pd provinciale e "Città Aperta", i quali hanno già sottoscritto e presentato al Comune di Benevento la mozione. L'auspicio è che la mozione «sia sostenuta in tutti i consigli comunali della nostra provincia, a partire da Montesarchio dove, tra gli eletti del Pd, in maggioranza, figurano il segretario cittadino e il presidente del Consiglio comunale».