Milan Kundera, morto l'autore de "L'insostenibile leggerezza dell'essere". Aveva 94 anni, si chiuse nel silenzio e diventò leggenda

Si è spento a Parigi. Lo scrittore si era trasferito in Francia nel 1975 ed era naturalizzato francese

Milan Kundera, morto lo scrittore ceco autore de "L'insostenibile leggerezza dell'essere"
Milan Kundera, morto lo scrittore ceco autore de "L'insostenibile leggerezza dell'essere"
Mercoledì 12 Luglio 2023, 11:16 - Ultimo agg. 16:04
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Se ne va a 94 anni Milan Kundera, l’autore ceco dell’Insostenibile leggerezza dell’essere che lo ha consacrato come autore di fama mondiale, e che da anni viveva a Parigi, con l’amata moglie Vera Hrabanková, rifiutando qualsiasi contatto con i media.

«Forse non siamo capaci di amare proprio perché desideriamo essere amati, vale a dire vogliamo qualcosa (l'amore) dall'altro invece di avvicinarci a lui senza pretese e volere solo la sua semplice presenza», scriveva in quel libro che raccontava, semplicemente, le difficoltà e i trabocchetti del sentimento più antico del mondo.

L’ultima sua apparizione pubblica risale al 27 gennaio 1984, quando fu ospite del salotto letterario televisivo di Bernard Pivot, “Apostrophe”. Da allora, non si è fatto più vedere né sentire. Qualcuno la chiamò «l'insostenibile potenza del silenzio», ma fatto sta che non c’è mai stato un parigino più invisibile di lui, tanto che Ariane Chemin gli dedicò un libro intitolato proprio “Alla ricerca di Milan Kundera”.

 

Morto Milan Kundera

Milan Kundera è nato a Brno, nell'allora Cecoslovacchia (oggi Repubblica Ceca), il 1º aprile del 1929. Formatosi all’Università Carlo di Praga, Kundera nel 1948 si iscrive, ancora studente, al Partito Comunista. La disillusione arriverà presto, con la Primavera di Praga, che appoggia apertamente. Dal 1975 emigra in Francia, e grazie al presidente Mitterrand ottiene la cittadinanza. Da allora, lo strappo si compie, e diventa irreversibile, anche dopo la caduta del Muro e il ritorno della democrazia. i suoi romanzi più recenti li scrive in francese e non concede a nessuno i diritti di traduzione in lingua ceca.

Per questa ragione, viene fortemente criticato in patria, anche da personaggi del dissenso, a partire dalla pubblicazione dell’Insostenibile leggerezza dell’essere, nel 1984.

L'invasione sovietica del 1968, quando Kundera scrisse: «Scompare la poesia»

«L'invasione russa del 1968 ha spazzato via la generazione degli anni sessanta, e con essa tutta la cultura moderna che l'ha preceduta», disse una volta cercando di spiegare le sue ragioni. «Si cerchi di capirlo, una buona volta: non sono soltanto i diritti dell'uomo, la democrazia, la giustizia, ecc., che non esistono più a Praga. È un'intera grande cultura che a Praga oggi si trova come un foglio di carta in fiamme dove scompare la poesia». Le sue prime opere, quando ancora è a Praga, sono le poesie, i racconti (raccolti in Amori ridicoli), tre opere teatrali, come “Jacques e il suo padrone”.

Ma dopo L’insostenibile leggerezza dell’essere, le opere in francese sono tutte un successo globale, e hanno tutte la caratteristica del “romanzo saggio” che Kundera predilige. I suoi romanzi, tutti pubblicati da Adelphi, vengono ripubblicati (in Italia da Adelphi) e ottengono un grande successo di pubblico: "Lo scherzo" (1967)  "Il valzer deglia addi" (1972), "La vita è altrove" (1973), "Il libro del riso e dell'oblio" (1978), "L'immortalità" (1990). E poi, “L'immortalità” (1990), “La lentezza” (1995), “L'identità” (1997), “L'ignoranza” (2001), ”La festa dell'insignificanza” (2013). Pochi scrittori, come lui, sono riusciti a creare attorno a sé un’aura di mito, forse anche grazie al silenzio assordante che lo circondava. Silenzio che ha reso “L’insostenibile”, per paradosso, uno dei romanzi più citati. Compare anche nei romanzi di Roberto Costantini dedicati al commissario Balistreri, come il suo libro preferito. La storia tormentata di Tomáš e Tereza diventa simbolo di un passaggio storico e sociale, non solo nell'Europa dell'Est.

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