Celine Dion, con un videomessaggio social ha informato per la prima volta i suoi fan, sulla sua battaglia più difficile: la diagnosi di "sindrome della persona rigida". Si tratta di un raro disordine neurologico che colpisce una persona su un milione e che prova rigidità muscolare e crampi invalidanti.
Oggi a distanza di tre anni, la cantante canadese è tornata a parlare della sua malattia ed ha spiegato che sta cercando di lavorare duramente per poter salire un giorno sul parco.
Il racconto di Celine Dion
«Come sto? Sto bene, ma c’è tanto lavoro - ha spiegato Celine Dion a Vogue Francia -.
La cantante ha aggiunto: «La vita non ti dà nessuna risposta. Devi solo viverla. Ho questa malattia per qualche motivo sconosciuto. Per come la vedo io, ho due scelte. O mi alleno come un atleta e lavoro duro, oppure stacco la spina ed è finita, rimango a casa, ascolto le mie canzoni, sto davanti allo specchio e canto per me. Ho scelto di lavorare con tutto il mio corpo e tutta la mia anima, dalla testa ai piedi, con un’équipe medica. Il mio obiettivo è rivedere la Torre Eiffel».
«Il mio corpo me lo dirà»
«Se tornerò su un palco? Non posso rispondere - ha concluso Celine Dion -. Perché sono tre anni che mi dico che “non torno indietro, ma forse sì sono pronta, anzi, non sono pronta”. Per come stanno le cose, non lo so, il mio corpo me lo dirà. D’altra parte, non voglio solo aspettare. È moralmente difficile vivere giorno per giorno. È dura, sto lavorando tantissimo e domani sarà ancora più dura. Domani è un altro giorno. Ma c’è una cosa che non si fermerà mai, ed è la volontà. È la passione. È il sogno. È la determinazione».