Il fenomeno dei social e la chirurgia estetica, D'Andrea: «Bombardati da proposte irrealizzabili»

Il professore della Federico II: «Il filler alle labbra è il trattamento più richiesto dalle giovani donne. Meglio farsi guidare da un professionista per evitare brutte sorprese»

Simulazione di filler labbra
Simulazione di filler labbra
di Emma Onorato
Mercoledì 6 Dicembre 2023, 17:12 - Ultimo agg. 18:09
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È in continua crescita il numero delle giovani donne che ricorrono alla chirurgia estetica o a trattamenti di medicina estetica. Spesso si parla di un’utenza formata da ragazze ancora molto giovani. In che modo bisognerebbe guidare il paziente ad approcciare nel modo giusto a questo tipo d'intervento?

A rispondere è il professore Francesco D'Andrea, chirurgo plastico e direttore del Dipartimento di Medicina Estetica e Chirurgia Plastica dell'Università Federico II di Napoli: «Alla bellezza non si rinuncia. Viviamo in un'epoca in cui tutti vogliono apparire belli e stare bene con se stessi. Ed è questo il motivo per cui negli ultimi anni, i trattamenti che ruotano intorno alla medicina estetica sono cresciuti in modo esponenziale. C'è una grandissima richiesta e anche un'elevatissima offerta. Ma, a fronte di quanto detto, bisogna sapersi orientare verso la scelta di un professionista serio che sia in grado di indicare quali sono i trattamenti più giusti e coerenti in relazione al paziente che rivolge una specifica richiesta. E sopratutto dare le giuste informazioni su ciò che si andrà a fare».

L'esperto evidenzia un certo tipo di fenomeno che si sta verificando: «Ad oggi c'è molta confusione e spesso, a causa dei social, siamo bombardati da proposte che oserei definire "miracolose"» o meglio, semplicemente irrealizzabili. Ovvero quelle richieste dove l'aspettativa non corrisponde alla realtà. Questo accade sopratutto da quando alcune piattaforme social hanno introdotto la possibilità di modificare la propria immagine attraverso dei "filtri di bellezza". Una tendenza diventata molto di moda tra i più giovani (ma non solo). E così iniziano le richieste - spesso irrealizzabili - che hanno origine da tendenze di natura digitale: «Questo potrebbe essere considerato un problema, perché trasforma un'attività medica in qualcosa di commerciale. Quindi il consiglio è quello di scegliere un buon professionista, valutato in base al curriculum, e non cascare nella rete della pubblicità o del passaparola».

La società tende a proporre alcuni modelli che dettano le regale dei canoni estetici “ideali” di donna. Così prende piede una sorta di fenomeno legato alla moda del momento (in termini di canoni estetici).

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Qual è il suo parere? 
«Credo che la bellezza non possa essere schematizzata all'interno di alcuni requisiti, perché è un qualcosa che si deve percepire». E non dovrebbe essere una percezione oggettiva ma soggettiva. «Ma è anche vero che apparteniamo ad un mondo in cui la bellezza viene vissuta come se fosse un qualcosa di oggettivo. Ci vengono proposti dei modelli da seguire - continua a spiegare D'Andrea - E i giovani sono indubbiamente influenzati da tutto questo».

Quali sono le conseguenze? 
«Arrivano richieste spropositate su correzioni di alcune parti del corpo, e sopratutto del viso, che vanno al di là di quello che dovrebbe essere il concetto di bellezza, ovvero naturalezza, ma che spingono verso modifiche estreme, che creano un effetto artefatto».

Poi chiosa: «Qual è il risultato di tutto questo? Ci ritroviamo ad avere una bellezza omologata che fa sembrare tutti uguali. Così si finisce per perdere il vero senso di bellezza che, invece, dovrebbe tradursi in naturalezza ed unicità. Quindi non va bene quello che vediamo in giro, quello che alcuni colleghi propongono, e sopratutto non vanno bene queste richieste estreme. Il tutto dovrebbe essere considerato come un atto medico e, come tale, prevedere un approccio dettato da un'attenta valutazione ed indicazione di quello che si andrà a fare durante l'intervento».

L'attenzione si pone - in modo particolare - sulle giovani ragazze che, ad oggi, abusano di filler alle labbra. Questa procedura rappresenta senz’altro uno dei trattamenti più richiesti in medicina estetica. (Parliamo di oltre 200.000 trattamenti l’anno solo in Italia). «Il filler è un trattamento riempitivo finalizzato a dare volume o a correggere rughe. Sicuramente il più richiesto, nell'ambito della sua applicazione, è quello alle labbra. La domanda è in costante crescita - soprattutto tra le più giovani - ma anche in questo caso bisogna saper dare le giuste indicazioni perché le labbra non sono un'unità a sé stante, ma devono essere contestualizzate all'interno di un volto. Quindi se le labbra sono sottili, ben venga il filler o correzioni. Caso contrario se risultano essere già carnose. Ma se si vogliono ottenere dei risultati esagerati - solo per seguire dei canoni di bellezza più voga - non va affatto bene». In aggiunta bisogna ricordare l'importanza di rivolgersi sempre a dei professionisti seri: «Anche se il filler può sembrare un trattamento semplice, di fatto nasconde molte insidie. E se il professionista non è preparato, si possono verificare dei problemi. Le insidie principali sono due: la prima è legata alla qualità del prodotto, perché spesso si scelgono trattamenti low cost che però denotano scarsa qualità. Mentre il secondo pericolo si può manifestare quando non vengono scelti dei veri professionisti. In questo caso anche un semplice filler può creare gravi complicazioni».

Ma forse, il filler labbra, è il male minore (c’è anche chi abusa, o semplicemente fa un uso sbagliato della chirurgia estetica). Lei ha una grande esperienza nel campo della chirurgia plastica ed estetica.

Nel suo caso, qual è il trattamento, o intervento, più richiesto? 
«Nel caso della chirurgia estetica, la mastoplastica additiva è sicuramente quello più richiesto dai giovani. Un intervento che serve ad aumentare il seno nei casi in cui è piccolo o poco sviluppato. Si tratta di un'operazione che ha una sua valenza e risulta molto utile ma, anche in questo caso, il tutto va monitorato e controllato con le giuste indicazioni perché le richieste spropositate, ovvero quelle associate ad un capriccio, e non ad un vero e proprio difetto, devono essere combattute: bisogna saper dire di no».

Ha mai rifiutato di procedere ad un intervento di chirurgia estetica? 
«In questo campo bisogna saper dire no. E nel mio raggio d'esperienza è accaduto spesso - continua a spiegare il professore -. Procedo attraverso una valutazione attenta del paziente e metto in correlazione quello che posso fare con quello che mi viene chiesto - poi evidenzia un dato di fatto - C'è da dire che la chirurgia estetica e la medicina estetica, sono delle risorse molto importanti in una società che dà valore alla bellezza».

Quest'ultima tende ad assumere una certa valenza anche in alcuni aspetti del benessere personale. Ad esempio: «Tali interventi possono servire a correggere dei gravi disagi psicologici legati a dei difetti estetici, più o meno marcati. Quindi ben venga la chirurgia estetica, o la medicina estetica, quando c'è la giusta indicazione e la possibilità di risolvere il problema».

Quando si consiglia di fare i primi trattamenti di medicina estetica?
«È scientificamente dimostrato che le prime rughe si presentano già ai 30 anni. Questo perché la pelle inizia a cambiare aspetto e a perdere quelle che sono le caratteristiche di base come l'elasticità e il tono. Quindi se si inizia a trattare il paziente a partire da quest'età, e a  seguirlo nel tempo, avremo sicuramente dei risultati eccellenti. Ormai la medicina estetica deve essere considerata come una parte aggiuntiva del proprio stile di vita. Se è vero, infatti, che per vivere bene bisogna adottare delle abitudini sane - come il mangiare bene, fare attività fisica ed evitare abusi come l'alcool e il fumo - aggiungere anche il supporto della medicina estetica, quella supervisionata da professionisti, può essere un'ulteriore arma a nostro favore per ritardare i processi d'invecchiamento».

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