Ischia, abusi edilizi e scarichi in acqua: sequestrati due residence turistici

Sigilli agli alberghi Costa del Capitano a Serrara Fontana e Club Scannela a Forio d'Ischia

Una veduta dell'isola di Ischia
Una veduta dell'isola di Ischia
di Massimo Zivelli
Sabato 27 Aprile 2024, 07:13
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Una serie di abusi edilizi e anche degli scarichi a mare non autorizzati, sarebbero alla base del sequestro di due residence turistici sulla costa meridionale dell’isola d’Ischia, ordinato nelle scorse ore dai magistrati della Procura di Napoli. La notizia è stata resa pubblica attraverso uno stringato comunicato emesso dal nucleo provinciale della Guardia di Finanza, che riporta le motivazioni ed anche le contestazioni di reato ambientale mosse dalla Procura a carico dei due residence isolani posti sotto sequestro dal reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Napoli, con l’ausilio della compagnia della Guardia di Finanza di Ischia comandata dal capitano Antonio Giglio.

Le indagini

Le due strutture ricettive sono il Costa del Capitano ed il Club Scannella che sorgono in location assolutamente straordinarie ed esclusive lungo la costa rispettivamente dei comuni di Serrara Fontana e Forio. Il sequestro è arrivato all’improvviso a conclusione di lunghe e complesse indagini portate avanti dalle Fiamme Gialle e che sarebbero durate oltre un anno. Indagini che stando ai provvedimenti emanati dalla Procura, avrebbero accertato la responsabilità delle società che detengono la proprietà dei due alberghi, nella esecuzione di più interventi abusivi, così come della assoluta irregolarità degli scarichi in mare all’interno dell’area marina protetta Regno di Nettuno.

Gli abusi accertati si riferiscono ad ampliamenti di cubature su manufatti già esistenti mentre sulla natura degli scarichi in mare non è ancora dato sapere se si trattasse di acqua termale non trattata a norma con filtri e sistemi di depurazione oppure se - ipotesi questa seconda che sarebbe assai più inquietante - quelli accertati dai finanzieri siano stati degli inquinanti veri e propri.

Si parlava delle lungaggini di questa attività di indagine, che sarebbero nel caso specifico delle due note strutture, dovute alla necessità di conseguire prove decisive sotto il profilo tecnico e quindi giustificate a maggior regione da una assai articolata attività di polizia giudiziaria, che secondo quanto si legge, sarebbe stata «effettuata sia a terra che con il supporto dei mezzi aerei in dotazione alla Guardia di Finanza», quindi anche con l’impiego di droni e con filmati e foto scattate dall’alto.

Come da prassi poi, le indagini dei finanzieri hanno coinvolto anche gli uffici tecnici dei rispettivi comuni isolani per l’accertamento delle autorizzazioni in possesso delle due strutture ricettive in relazione alle ipotesi di reato contestate.

Non appena avranno accesso ai fascicoli dell’indagine, i legali difensori delle società di gestione e proprietà, faranno partire i ricorsi per chiedere l’annullamento dei provvedimenti emessi nelle ultime ore dai magistrati della Procura sezione Reati Ambientali. In ballo c’è infatti l’intera stagione turistica e lavorativa per le due strutture che si preparavano per l’apertura stagionale che sarebbe avvenuta in occasione del ponte del primo di maggio.

Con i sequestri delle ultime ore, aumenta il numero delle strutture turistiche medio-piccole ed a gestione familiare, che sono cadute nella rete delle forze dell’ordine dall’inizio del 2024. Alle tre già sequestrate o sigillate in parte nei mesi scorsi dai Carabinieri della Compagnia di Ischia sempre per il reato di abusivismo edilizio, si aggiungono adesso queste altre due che sono tra l’altro abbastanza note e gettonate proprio per la posizione panoramica ed unica dove sorgono, nel tratto di costa compreso fra Punta Imperatore ed il borgo marinaro di Sant’Angelo.

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