Napoli, lo chef Bottura alla Fondazione Made in Cloister prepara i pranzi per i poveri

Il bilancio: «Nel 2023 serviti 3mila pasti per quattrocento utenti»

Lo chef Bottura con i cuochi al Made in Cloister
Lo chef Bottura con i cuochi al Made in Cloister
di Giuliana Covella
Giovedì 11 Aprile 2024, 11:00
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«Questo è un luogo per me magico, perché un cuoco contemporaneo è molto più della somma delle sue ricette». Così lo chef Massimo Bottura, fondatore e vicepresidente di Food for Soul, ha spiegato il suo impegno per il sociale nel corso del suo intervento alla Fondazione Made in Cloister. Nella sede di piazza De Nicola si è svolta la presentazione del bilancio dei primi sei anni di attività del refettorio per i senza tetto, alla presenza del vicepresidente della Fondazione Davide de Blasio, della chef resident e responsabile del progetto di Made in Cloister Sabrina Russo e degli chef che partecipano ogni anno all’iniziativa solidale. «Ormai abbiamo creato una famiglia - ha detto Bottura - perché ogni ristorante che apriamo deve coincidere con l’apertura di un refettorio. Dove tu ricevi, tu dai e restituisci. Questo è il nostro modo di pensare e lavorare».

«Mia nonna recuperava le briciole di pane, poi il sabato e la domenica faceva i passatelli, spaghetti di pane secco nel brodo con parmigiano e uova nello schiacciapatate. Era il mio pasto preferito da bambino e poi dei miei figli. Ecco da dove nasce l’idea del refettorio», ricorda Bottura, che insieme alla moglie Lara Gilmore (che ne è presidente) ha fondato l’associazione no profit Food for Soul che ha promosso finora 12 refettori nel mondo per combattere contro lo spreco alimentare e l’emarginazione.

 

Quello di Napoli, affidato a Made in Cloister, si svolge all’interno dell’ex chiostro di Santa Caterina a Formiello e accoglie persone in condizioni di disagio economico e sociale. Un progetto che, nato nel 2018, vede ogni lunedì sera chef provenienti da tutta la Campania alternarsi ai fornelli e preparare una cena completa di tre portate utilizzando esclusivamente ingredienti classificati “eccedenze alimentari” che vengono così sottratti alla distruzione e reimmessi nel ciclo alimentare. Solo nel 2023 sono stati oltre 3mila i pasti erogati, circa 400 gli utenti, 50 i cuochi coinvolti e circa tre tonnellate di eccedenze alimentari recuperate.

«Cucinare è un gesto d’amore - rimarca Bottura - sia in un tre stelle Michelin o in un refettorio è la stessa cosa, lo stesso approccio di una madre che sfama i suoi figli. È la bellezza dell’ospitalità dove un semplice “buongiorno” vuol dire prendersi cura delle anime fragili che hanno bisogno solo di una carezza, di un vero benvenuto». 

Tra gli obiettivi del refettorio c’è la promozione e lo sviluppo delle reti di attori locali (come la cooperativa sociale Dedalus, che si occupa della gestione degli ospiti della mensa) per creare una comunità più inclusiva e consapevole. «Il nostro è un progetto di riqualificazione dell’area di Porta Capuana attraverso l’arte e queste sinergie straordinariamente emozionanti come quella con Bottura - spiega de Blasio - dove i concetti di fondo sono condivisione, ricaduta sul territorio e solidarietà, lo dimostrano».

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A sostenere l’iniziativa Pastificio Di Martino, Ferrarelle, LikeItaly, Olitalia, Panificio Rescigno, Gruppo Sole 365, Amina Rubinacci, Gmm Farma e Gruppo Forges Davanzati. Il progetto della Fondazione Made in Cloister, partito nel 2012, ha l’obiettivo di promuovere la rigenerazione urbana del distretto di Porta Capuana attraverso una continuità di progetti culturali in cui l’arte contemporanea e il design dialogano con le tradizioni artigianali: «Quella del chiostro è una lunga storia di accoglienza e ci è sembrato naturale renderlo disponibile a ospitare questo straordinario progetto per il quale il maestro Mimmo Paladino ha donato i Tavoli Cenacolo che accolgono gli ospiti del refettorio».

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