Otto tra i più insigni e celebri autori nel panorama internazionale dell’arte contemporanea in esposizione dal 16 maggio al CasaMadre di Palazzo Partanna in piazza dei Martiri.
«Carta» il titolo e trait d’union dell’esposizione ideata e diretta da Edoardo Cicelyn, una collettiva accomunata da un linguaggio primigenio e naturalmente dal supporto leggero e fragile delle opere.
Francesco Clemente, Mimmo Paladino, Jannis Kounellis, Stefano Arienti, Domenico Bianchi, Anish Kapoor, Nunzio Di Stefano e Pietro Ruffo dialogano tra loro attraverso otto enormi installazioni e lavori cartacei, girando anche attorno a se stessi, aprendo e chiudendo la scatola dei loro attrezzi mentali per un cortocircuito visivo in cui la carta diventa il luogo dove l’arte resta vicina al suo essere idioma, ma è anche mano, respiro, impeto. Espressionismo astratto o figurativo, puro segno o intenso colore, inchiostro nero o trasparenze e fluttuazioni, il linguaggio sulla carta rappresenta il mondo attraverso le relazioni instabili dell’istante o quelle permanenti della memoria e si imbeve di vita trasposta in un graffio della matita, il fumo del carbone, l’acqua del pennello o il retino di una fotografia.
Per il vernissage nelle due sale della galleria di Chiaia un parterre di artisti italiani, collezionisti, curatori e noti art dealer, intenti nella conversazione sulla cartografia e assorti nell’iter di “Carta”: Mariangela Levita, Sergio Fermariello, Lucia Ausilio, Pierre Yves Le Duc, Anna Fusco, Giovanni Manfredini, Danilo Ambrosino, Antonio Bassolino, Adriana Rispoli, Ernesto Esposito, Fabio Dumontet, Diego Nuzzo, Gianni Russo, Barbara Lambrecht, Alessandra Calise e Sara Maruscelli, Justyna Szymanska, Tani Della Volpe, Alessia Cattaneo Della Volta, Cristina Di Stasio, Enrico Cerchione, Mariagrazia Greco, Giampiero Russo, Valentina Rippa, Gabriella Lancellotti, Giorgio Nocerino, Pippo Montella, Esmeralda Vetromile e Paolo Conte.