È una scrittrice che racconta i territori delle aree interne. Una passione forte per la sua provincia, per l’Alta Irpinia e per la lettura. Lei è Giulia Di Cairano, ha 18 anni e risiede a Calitri. È stata nominata Alfiere della Repubblica dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
Ieri la cerimonia al Quirinale, insieme ad altri 28 giovanissimi, tra ragazzi e ragazze, di tutta la penisola. A Giulia le congratulazioni del poeta Franco Arminio: «La scrittura, il pensiero sono di casa nelle nostre terre». Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato con questa motivazione: «Per la maturità e la competenza con cui ha messo la sua passione per la scrittura a servizio di grandi temi sociali. L’amore incondizionato per la sua terra si riflette nella scelta di recensire testi di autori irpini, racconti e testimonianze di difficoltà e bellezza della vita nelle aree interne».
Giulia Di Cairano è tra le collaboratrici dello storico periodico Il Calitrano e redattrice della rivista Scomodo: «L'impegno per il quale mi è stata conferita l'onorificenza di Alfiere della Repubblica è rivolto agli ambiti della letteratura e delle questioni sociali. È per me un onore poter ricevere questo importante riconoscimento, orientato alla valorizzazione degli alti concetti umanitari ai quali la democrazia si ispira.
Sono solo due i giovanissimi della Campania che hanno ricevuto il riconoscimento da Mattarella. Oltre a Giulia Di Cairano, è stata premiata anche Emanuela Tessitore di Succivo, in provincia di Caserta. Entrambe si sono dunque distinte per il loro impegno civico a favore delle rispettive comunità.
Il paesologo e scrittore Franco Arminio, dal Veneto dove è impegnato in un workshop sulla poesia, elogia Giulia: «Mi fa molto piacere che una 18enne della nostra provincia abbia ottenuto un riconoscimento del genere. Questo conferma una certa natura lirica, una predisposizione alla scrittura, al pensiero che c’è nell’Irpinia d’Oriente. Oltre a essere la mia terra, è la terra di Vinicio Capossela, Antonio La Penna, Alfonso Nannariello. E, ovviamente, di Francesco De Sanctis. Dico questo da tanto tempo: la scrittura, il pensiero, la riflessione sono di casa nelle nostre terre. Questa ragazza si aggiunge e rinvigorisce in qualche modo questa predisposizione, che possiamo definire una nostra tradizione».
«Che abbia dedicato buona parte della mia adolescenza alla scrittura è constatabile dalla mia biografi», dice la giovane che ricorda: «All'età di undici anni ho vinto il primo premio nel concorso regionale “Inno alla vita” per una poesia scritta a dieci anni. È stata la mia professoressa delle scuole medie ad intravedere in me un possibile talento, invitando mia madre a sostenermi. Sento di appartenere al genere umano e mi propongo l’obiettivo di aiutare e supportare l’altro, giacché i nostri cuori battono all’unisono». Già lo sta facendo. E il Presidente della Repubblica glielo ha riconosciuto.