IL CASO

Indi Gregory, oggi la decisione sullo stop alle macchine che la tengono in vita. L'Italia chiede tutela: «C'è ancora speranza»

Gli aggiornamenti sul caso della piccola britannica

Indi Gregory, oggi la decisione sullo stop alle macchine che la tengono in vita. L'Italia chiede tutela: «C'è ancora speranza»
Indi Gregory, oggi la decisione sullo stop alle macchine che la tengono in vita. L'Italia chiede tutela: «C'è ancora speranza»
Venerdì 10 Novembre 2023, 06:06 - Ultimo agg. 11 Novembre, 10:30

di Chiara Bruschi

Alle 13 italiane di oggi ci sarà l'ennesimo pronunciamento di un giudice britannico sul caso di Indi Gregory. Questa volta sarà della Corte d'Appello britannica a decidere sul ricorso presentato da papà e mamma Dean e Claire Gregory, che chiedono di nuovo - di poter trasferire la piccola a casa per l'interruzione delle cure che la tengono in vita. Il giudice dell'Alta Corte Robert Peel ha già negato loro questa possibilità, precisando che è nell'interesse della bambina farlo in ospedale o in un hospice. Soprattutto, però, all'Alta Corte britannica il console italiano di Manchester Matteo Corradini ha inoltrato ieri, in qualità di tutore di Indi, una richiesta urgente chiedendo che il giudice Robert Peel gli ceda la giurisdizione del caso, ai sensi dell'ex articolo 9 e 32 della Convenzione dell'Aia del 1996.

 

«Uno sviluppo del genere non si era mai verificato prima in un caso di fine vita riguardo un bambino nel Regno Unito», spiegano i legali del Christian Concern, che supportano i Gregory. Per questo, precisano, «non è chiaro come e se la Corte d'Appello affronterà questo aspetto della vicenda in questa stessa udienza» o in un'altra sede. La rimozione del supporto vitale sarebbe dovuta avvenire al Queen's Medical Center ieri alle 15 ma dopo il ricorso in appello degli avvocati della famiglia, il termine è stato prorogato. Il supporto non verrà rimosso fino alla fine dell'udienza o fino a quando la Corte non darà ulteriori istruzioni. «La speranza divampa» ha commentato ieri Simone Pillon, che segue la famiglia Gregory come legale in Italia. Fino a ieri, tuttavia, nel Regno Unito i vertici del servizio sanitario e della giustizia si erano detti contrari al trasferimento così come a una «valutazione del rischio con un servizio specializzato di ambulanza aerea», precisano i legali. Ora però i delicati passi compiuti dalla diplomazia italiana in una disperata corsa contro il tempo che dura oramai da lunedì, sembrano rendere l'arrivo di Indi a Roma sempre più probabile. Il padre di Indi, Dean, nei giorni scorsi ha ripetutamente ringraziato l'Italia: «Gli italiani hanno ridato a Claire e a me speranza e fiducia nell'umanità».
 

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