Cloropicrina, cosa è l'arma chimica usata dalla Russia nelle granate K-51: i pericoli, i sintomi di avvelenamento e la mortalità

Il centro studi statunitense spiega che si tratta di una sostanza utilizzata principalmente come fumigante del terreno, che può essere fatale se inalata

Cloropicrina, cosa è l'agente chimico usato dalla Russia in Ucraina e contenuto nelle granate K-51
Cloropicrina, cosa è l'agente chimico usato dalla Russia in Ucraina e contenuto nelle granate K-51
Giovedì 2 Maggio 2024, 09:49 - Ultimo agg. 16:55
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La Russia avrebbe usato la Cloropicrina, una sostanza chimica vietata, contro le truppe ucraine. A confermare le accuse è il Dipartimento di Stato Ussa, specificando che «l'uso di tali sostanze chimiche non è un incidente isolato ed è probabilmente guidato dalle forze russe che cercano di sloggiare le forze ucraine dalle posizioni fortificate e ottenere vantaggi tattici sul campo di battaglia». Ma cosa è la cloropicrina? Quali sono i pericoli di questo agente chimico?

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Le granate K-5

L'Istituto per lo studio della guerra già alla fine di gennaio aveva denunciato l'uso di un agente chimico, la cloropicrina contro le forse militari ucraine, "continuando a violare la Convenzione sulle armi chimiche (Cwc), di cui Mosca è firmataria. Il portavoce del gruppo delle forze ucraine di Tavriisk colonnello Oleksandr Shtupun, ha riferito ieri che le forze russe stanno usando armi chimiche contro le posizioni ucraine nella direzione di Tavriisk, nel Kherson. Secondo Shtupun le forze russe hanno lanciato attacchi utilizzando probabilmente granate K-51 contenenti cloropicrina.

Il centro studi statunitense spiega che si tratta di una sostanza utilizzata principalmente come fumigante del terreno, che può essere fatale se inalata.

Cos'è la cloropicrina

La cloropicrina (nota anche come nitrocloroformio) è usata in agricoltura come fumigante del suolo ed è vietata per uso militare. Può essere rilasciata nell'aria con spruzzi di liquidi o può contaminare l'acqua e il cibo. Può essere assorbita attraverso l'inalazione, l'ingestione e i pori della pelle. E' un agente chimico gravemente irritante per i polmoni, gli occhi e pelle. L'inalazione di vapori in concentrazioni superiori ad una determinata soglia per dieci minuti risulta generalmente letale, provocando soffocamento per edema polmonare acuto.

 

Pericoli

La cloropicrina è nocivo per ingestione, molto tossico per inalazione e fortemente irritante sia come liquido che come vapore. La presenza di quantità non ancora dannose di prodotto viene subito percepita per l’odore molto penetrante ed il forte effetto lacrimogeno; tale caratteristica costituisce quindi un segnale estremamente efficace per evitare sovraesposizioni, costringendo le persone ad allontanarsi subito dalla fonte di contaminazione prima di averne danni. L’esposizione prolungata a concentrazioni dannose di cloropicrina non si riesce a tollerarla volontariamente, ma potrebbe verificarsi comunque se le persone sul luogo dell’incidente fossero prive di conoscenza, impossibilitate a muoversi o costrette in uno spazio limitato. Il prodotto allora può risultare fatale se inalato o ingerito. Danni molto seri possono essere causati dal contatto del prodotto allo stato liquido con gli occhi o la pelle a causa del forte potere irritante. L’esposizione a concentrazioni di vapore nell’atmosfera anche molto basse (0,1-0,3 ppm, ovvero 0,1- 0,3 grammi di prodotto per metro cubo d’aria) possono causare lacrimazione immediata seguita da irritazione agli occhi, all’apparato respiratorio ed alle superfici corporee contaminate.

 

I sintomi

L’esposizione ai vapori, anche in concentrazioni basse, produce lacrimazione ed irritazione agli occhi, al naso ed alla gola e se continuata provoca dolorosi bruciori agli occhi fino a cecità temporanea. Esposizioni ad alte concentrazioni di vapore e per periodi di tempo prolungati causano inoltre tosse, nausea, vomito, difficoltà di respirazione dovute ad irritazione dell’apparato respiratorio e possono anche essere fatali per la sopravvenienza di congestione, emorragie, bronchite grave ed edema polmonare. Il prodotto liquido provoca ustioni chimiche gravi per contatto con gli occhi e la pelle ed è molto tossico se dovesse venire ingerito come tale a causa dell’azione di contatto sulle mucose dell’apparato digerente.

 

Le precauzioni

Il prodotto sviluppa gas tossico. In caso di sversamento in ambiente chiuso, allontanare immediatamente le persone e gli animali domestici presenti. Evacuare le zone contaminate e condurre le persone e gli animali domestici in pericolo in aree poste sopravento e ad almeno m 300 di distanza. Il personale addetto all’emergenza deve essere dotato di tute chimiche protettive complete ed autorespiratori ad aria compressa a pressione positiva o maschere a facciale intero munite di filtro combinato tipo A2/P3. Portare all’aperto in una zona isolata i contenitori danneggiati o con perdite. Se possibile operare sempre sopravento.

 

L'avvelenamento di Abramovich 

Non sarebbe la prima volta che Mosca usa questo agente chimico. Roman Abramovich sarebbe stato avvelenato proprio con cloropicrina durante i colloqui di pace tra Ucraina e Russia. A rivelarlo erano stati gli esperti internazionali, citati dal Daily Mail. L'oligarca, secondo quanto era emerso, in preda agli effetti dell'avvelenamento - tra cui soffocamento e lacrimazione continua - avrebbe detto a chi lo aveva in cura: «Stiamo morendo?» Come aveva riportato il giornalista investigativo Christo Grozev, citato dal quotidiano britannico, un team di esperti aveva convenuto che la cloropicrina fosse la sostanza chimica più probabilmente utilizzata nell'attacco. Il miliardario, aveva detto il New York Times, si sentiva talmente male che aveva chiesto al medico che lo stava visitando se stesse morendo.

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