Salerno: mercato ittico, agguato all’imprenditore spuntano nuove responsabilità riconosciute in Appello

Un imprenditore vittima di un agguato per aver violato il monopolio all'interno del mercato ittico di Salerno: ribaltone in Corte d'Appello

Un interno del mercato ittico
Un interno del mercato ittico
di Petronilla Carillo
Mercoledì 8 Maggio 2024, 06:30 - Ultimo agg. 16:59
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Ribaltone in Appello per i responsabili di un agguato messo in atto nei confronti di un imprenditore capaccese nel settore della ristorazione e del commercio all’ingrosso di prodotti ittici il quale aveva acquistato uno stand al mercato rilevando la metà delle quote di una società cooperativa turbando così il regime di monopolio che si era venuto a creare all’interno della struttura. Il presidente del collegio, Giuliano Rulli, in parziale accoglimento sia del ricorso proposto dalla procura e sia di quello dell’avvocato Antonio Boffa, difensore della parte civile, Augusto Ferrigno, ha disposto una sentenza peggiorativa nei confronti degli imputati. In particolare, in riforma della sentenza di primo grado, ha riconosciuto responsabilità penali sia a carico di Biagio Lammardo e sia di Donato Cataldo ritenuti i presunti autori dell’agguato avvenuto con un fucile calibro 12. Così l’assoluzione di primo grado è diventata in Appello una pena a cinque anni e tre mesi di reclusione per entrambi. Gianni Mauro, proprietario di un banco di vendita al mercato ittico di Salerno, che secondo le accuse aveva assoldato tre persone per mettere a segno un agguato nei confronti dell’imprenditore (difeso dagli avvocati Costantino Cardiello ed Attilio Panagrosso), in primo grado era stato condannato a due anni e dieci mesi per un tentativo di estorsione per una vicenda connessa al mercato ittico e due mesi per rivelazione di segreto avendo chiesto informazioni a dei carabinieri suoi amici, che lavoravano in procura, dell’esistenza di eventuali procedimenti penali. Quindi lo aveva assolto dall’accusa di essere il mandante dell’attentato In Appello sono stati riconosciuti profili di responsabilità anche per lui in merito all’attentato e la pena è salita a sei anni e due mesi di reclusione. Assoluzione confermata per Massimo Squillante. Riformata con l’assoluzione la pena per il carabiniere Antonio De Divitiis, in primo grado condannato ad un anno,e ridotta quella per il collega Giovanni Guerra, da sette mesi a cinque.

Le indagini degli agenti della Squadra Mobile di Salerno, sul sistema di monopolio all’interno dell’area commerciale di via Cracco, iniziarono in seguito all’agguato avvenuto all’alba del 5 dicembre 2017: Ferrigno, a bordo della sua autovettura, stava percorrendo la litoranea in direzione Salerno, quando furono esplosi contro l’auto alcuni colpi di arma da fuoco.

Nella denuncia l’imprenditore raccontò di aver visto due uomini a bordo di un’Audi grigia, notata il giorno prima all’interno del mercato ittico salernitano, denunciando anche le precedenti pressioni subite.

A quel punto i poliziotti indirizzarono le indagini sul sistema di monopolio all’interno dell’area commerciale di via Cracco che portarono all’arresto di coloro i quali erano accusati dell’agguato: qualche ora dopo la sparatoria, la telecamera del mercato riprese due uomini che a bordo di un’Audi si erano recati presso lo stand di Mauro. Stessa vettura che, per la Procura, era stata catturata dalla telecamera di Campolongo; poi c’erano le celle telefoniche che completavano, per l’accusa, il quadro indiziario.

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