Dai probiotici nuove prospettive per la lotta alle malattie respiratorie e allergiche dei bambini

Dai probiotici nuove prospettive per la lotta alle malattie respiratorie e allergiche dei bambini
Martedì 4 Novembre 2014, 11:41 - Ultimo agg. 11:42
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Un recente studio, presentato in occasione del Congresso appena concluso a Napoli, Pediatria & Innovazione, promosso dalla SIAIP Campania, apre nuove prospettive sull’utilizzo dei probiotici per la prevenzione e la cura delle malattie respiratorie e allergiche dei bambini. Il Prof. Michele Miraglia del Giudice, del Dipartimento di Pediatria della Seconda Università di Napoli (SUN), ha recentemente condotto una ricerca per valutare l’efficacia di un probiotico, il Lattobacillus Reuteri, in 50 bambini di età scolare (dai 6 ai 14 anni) con asma e allergia all’acaro della polvere, ai quali è stato somministrato per due mesi. I risultati di questo lavoro hanno dimostrato che il Lactobacillus reuteri è efficace nel migliorare i sintomi asmatici e ridurre l’infiammazione bronchiale. “L’efficacia dell’utilizzo dei probiotici nella prevenzione e trattamento delle malattie respiratorie allergiche - spiega Miraglia del Giudice che è anche Vice Presidente della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP) - rappresenta probabilmente la nuova frontiera della ricerca scientifica in tema di nutrizione. Gli studi sono ancora pochi ma gli effetti benefici sembrano essere specifici per ogni singola specie di probiotico”. Negli ultimi anni le malattie allergiche sono aumentate notevolmente in tutti i paesi occidentali e la causa di questo incremento sembrerebbe essere legata sia a cambiamenti dell’ambiente che al moderno “stile di vita occidentale”. Esiste una complessa interazione tra fattori genetici e ambientali che può influenzare l’insorgenza delle malattie allergiche in modo particolare durante la vita prenatale e nei primi anni di vita. Molte teorie sono state proposte per spiegare questo fenomeno, una è “l’ipotesi igienica”. Secondo questa ipotesi, la mancanza di esposizione ai microbi nei primi anni di vita modifica le risposte del sistema immunitario e aumenta il rischio di sviluppare malattie allergiche. Quindi, bambini che vivono in paesi con le migliori condizioni igienico-sanitarie hanno una maggiore predisposizione alle allergie, a causa della ridotto contatto con i germi dell’ambiente. Anche l’eccessivo uso di antibiotici e cambiamenti nella dieta tipica dei paesi industrializzati, modificando il microbiota intestinale potrebbero favorire lo sviluppo di allergie.
A supporto di queste ipotesi è stato dimostrato da alcuni studi che la microflora gastrointestinale è differente nei soggetti atopici rispetto ai non atopici e negli individui che vivono nei paesi industrializzati rispetto a quelli che vivono nei paesi in via di sviluppo. La somministrazione di probiotici, integratori che Fao e Oms hanno definito come microrganismi vivi che, ingeriti in quantità sufficiente, esercitano effetti benefici sulla salute, potrebbe quindi modificare il microbiota intestinale, migliorando la funzione immunologica di barriera dell’intestino e prevenendo l’insorgenza delle malattie atopiche. “Studi clinici - ricorda il Prof. Michele Miraglia del Giudice - hanno dimostrato l’efficacia dei probiotici nel trattamento di varie condizioni cliniche quali le allergie alimentari e la dermatite atopica, Recenti studi poi hanno dimostrato che la somministrazione orale di specifici ceppi probiotici vivi può avere potenziale terapeutico anche nel trattamento di malattie respiratorie allergiche come asma rinite. E’ probabile – continua Miraglia del Giudice - che l’effetto immunomodulante di alcuni probiotici nelle malattie allergiche avvenga attraverso la loro capacità di indurre la produzione di cellule con ‘funzioni regolatorie’ in grado di sopprimere l’infiammazione allergica. E’ particolarmente importante anche l’epoca di somministrazione dei probiotici, una recente metanalisi di studi clinici ha dimostrato che la somministrazione prenatale e/o nelle prime epoche della vita di alcuni ceppi probiotici riduce il rischio di sensibilizzazione atopica e diminuisce il livello di immunoglobuline E (IgE) nei bambini trattati”. In conclusione quindi, la somministrazione di probiotici rappresenta probabilmente la nuova frontiera della ricerca scientifica in tema di prevenzione e la cura delle malattie respiratorie e allergiche dei bambini. Sono certamente necessari nuovi studi per precisare quali ceppi e specie di probiotici devono essere impiegati a seconda del tipo di manifestazioni allergica, e il timing di intervento (cioè prenatale, neonatale, lo svezzamento, prima infanzia, adolescenza).
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