Napoli accetta il rischio di affrontare Varese sul suo terreno preferito, quello del ritrmo forsennato, tiene botta, guida la partita fino al 25’, poi va fuori giri e il ko è inevitabile (93-101). Davanti ad un gran pubblico (tremila spettatori) gioca una partita su ritmi inusuali la Gevi e quel furibondo “corri e tira” diventa un boomerang.
Intanto il campionato corre, Verona vince e raggiunge Napoli che ora è a 14 assieme a Scafati, Brescia, Verona. Sotto a 10 c'è solo Reggio Emilia che pare avviata verso la A2.
Coach Cesare Pancotto a fine gara: «Abbiamo approcciato bene la partita ma purtroppo non siamo riusciti a finire allo stesso modo. Dovevamo difendere per vincere ed invece abbiamo sbagliato volendo giocare una partita d'attacco. Fino a che siamo stati capaci di costruire di squadra abbiamo trovato le migliori soluzioni, creando ottimi tiri. Nell'ultimo quarto abbiamo forzato in attacco, quasi come se fosse una sfida individuale. Tutto ciò ha portato cattivi recuperi difensivi, abbiamo concesso anche tante seconde opportunità. Ci sono molte cose per poter pensare di aggredire la prossima partita, ma bisogna tornare ad avere la consapevolezza che, per raggiungere la salvezza, dobbiamo essere una squadra che difende forte per tutti i 40 minuti».