Alife, assalto notturno in casa: fuga con gioielli e denaro

La proprietaria minacciata e picchiata da una banda di quattro malviventi

L'intervento dei carabinieri
L'intervento dei carabinieri
di Antonio Borrelli
Martedì 7 Maggio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 11:01
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È una recrudescenza progressiva, quella che anima da mesi l’Alto casertano e il Matesino. Perché, dopo stagioni di furti silenziosi e notturni, negli ultimi tempi si registrano sempre più raid alla luce del sole, in presenza dei proprietari, contraddistinti da una violenza crescente. L’epicentro sembra essere proprio il grazioso paesino di Alife, tornato ad essere il teatro di una nuova effrazione in stile “Arancia meccanica”.

Accade tutto nelle ore notturne tra sabato e domenica lungo via Pera, dove una banda di almeno quattro persone ha assaltato la residenza di una famiglia con organizzazione e spudoratezza. Dopo aver osservato attentamente abitudini e movimenti dei proprietari, i criminali hanno atteso che l’uomo uscisse di casa per entrare in casa. È a quel punto che la donna, rimasta sola nell’abitazione, è stata aggredita: prima le minacce, poi schiaffi, spintoni e pugni. Nel frattempo ogni stanza è stata passata al setaccio e dopo pochissimi minuti i malviventi sono fuggiti con un bottino composto da denaro, gioielli, due fucili da caccia e persino il tesserino militare del proprietario.

Quando la donna ha lanciato l’allarme, riferendo agli inquirenti di aver ascoltato parole in italiano stentato, i criminali erano già in fuga. Sul caso stanno indagando i carabinieri della compagnia di Piedimonte Matese, che hanno anche raccolto un’altra denuncia proveniente da Dragoni. L’ennesimo raid è avvenuto nelle stesse ore dei fatti di Alife, ma questa volta i ladri - non è chiaro si stratta della stessa banda - hanno approfittato dell’assenza dei proprietari. Pochi minuti, il tempo necessario per mettere a soqquadro tutta la casa, e poi la fuga con monili, contanti e oggetti di valore.

Ma il raid di via Pera ha tratti molto simili a quello di soli due mesi e mezzo fa a poche centinaia di metri, in una villetta lungo via Cupa San Martino.

In quella occasione, una banda di tre persone si è addentrata nella casa mettendo a soqquadro ogni stanza alla ricerca di soldi e soprattutto oggetti preziosi. E anche allora la proprietaria, di circa 60 anni, si è ritrovata faccia a faccia con i ladri: viene afferrata per la gola e spinta contro il pavimento. Poi strattonata e minacciata.

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Nel paese dell’antico castrum romano si contano d’altronde decine di raid: nell’ordine sono state assaltate abitazioni in via Torrione, in via Genovesi, nelle aree di San Michele, San Potito e Piedimonte. E per affrontare l’emergenza i sindaci della zona si dicono pronti a seguire l’esempio dei quattro colleghi di Pontelatone, Formicola, Castel di Sasso e Liberi che hanno già scritto al prefetto Giuseppe Castaldo per chiedere maggiori telecamere. L’Sos è già riecheggiato poche settimane fa da Francolise e da Calvi Risorta.

Anche ad Alife il sindaco Fernando De Felice si è mobilitato in Prefettura chiedendo di intensificare i controlli e le misure di sicurezza, anche per promuovere un clima di fiducia nella popolazione. La stessa richiesta arrivata dai consiglieri di “Patto per Alife” con «controlli e pattugliamenti in zona, anche con l’ausilio della Polizia municipale», oltre a «implementare sistemi di videosorveglianza e un’adeguata illuminazione pubblica» per scongiurare «il ricorso alla difesa personale con i correlati rischi per l’incolumità dei cittadini e per ripristinare lo stato di legalità». Ma alcuni residenti già da tempo si sono detti pronti a riorganizzarsi in autonomia con ronde notturne - proprio come nell’ultima “stagione dei furti” con la caccia alle bande criminali. Ronde o gruppi di controllo di vicinato - esperienze borderline e da tenere attenzionate - sono già state argomento di dibattito nonché prova dei malumori cittadini a Calvi Risorta, Marzano Appio, Camigliano, Vairano Patenora e Bellona solo nell’ultimo biennio.

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