Piedimonte Matese, rapinati e sequestrati in casa: «Venti minuti da incubo»

Raid di malviventi armati di coltello, nel mirino i genitori di un consigliere

I carabinieri
I carabinieri
di Roberta Muzio
Venerdì 26 Aprile 2024, 07:00 - Ultimo agg. 12:01
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Coniugi anziani rapinati e tenuti in ostaggio in casa da malviventi incappucciati con accento straniero. È accaduto mercoledì sera, le vittime sono i genitori del consigliere comunale di Piedimonte Matese, Andrea Boggia. «Una rapina - dice l’amministratore politico - che poteva avere un epilogo drammatico. Siamo tutti scossi ma è arrivato il momento di dire basta». A indagare sono i carabinieri. È accaduto intorno alle 22.15. La coppia aveva da poco terminato la cena. Una serata tranquilla: di lì a poco sarebbero andati a coricarsi. All'improvviso due uomini con il volto coperto dal passamontagna sono riusciti a penetrare nella casa indipendente di proprietà della famiglia Boggia che si trova nella zona tra Piedimonte e San Potito Sannitico.

Un sequestro in piena regola perché, da quanto raccontato dalla coppia che non si è accorta immediatamente dell'intrusione, i malviventi, armati di coltello, sono apparsi subito minacciosi. La donna è stata scaraventata a terra e ha riportato delle contusioni. L'azione è durata una ventina di minuti. Le parole del figlio della coppia, che ha immediatamente raggiunto i genitori dopo l'accaduto, esprimono bene quanto vissuto in quei momenti: «Si è trattato di una cieca violenza a opera di vili deliquenti coperti da passamontagna. Certamente stranieri che, armati, li hanno aggrediti e tenuti, con infamia, sotto scacco. I miei genitori sono stati violentati nel corpo e nella mente: per loro sono stati venti interminabili minuti di indescrivibile terrore nel luogo più caro che tutti abbiamo, le mura domestiche». La casa si è dunque trasformata in uno scenario da incubo.

Da quanto ricostruito, nonostante fossero terrorizzati, moglie e marito sono rimasti lucidi e, anche per questo, si è riusciti a evitare che i malviventi avessero reazioni che si sarebbero potute trasformare in tragedia. Boggia, consigliere di Fdi, non esita a definirlo un «efferato e inaccettabile crimine» anche perché lesivo della libertà. «Sono stati privati - spiega - di ciò che di più prezioso abbiamo dentro la nostra amata abitazione».

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Un episodio grave, dunque, che si aggiunge a numerosi colpi o tentativi di furto ai danni di abitazioni, perpetrati nella zona di Piedimonte e in tutto il circondario matesino nei mesi scorsi, tanto che a un certo punto si era dato inizio a ronde nelle ore notturne formate dai cittadini. Una situazione tesa che aveva fatto scendere in campo il sindaco Civitillo, e altri rappresentanti delle istituzioni, al fine di stemperare gli animi, disincentivando eventuali manifestazioni di autodifesa per riportare un clima di maggiore serenità. Ora, però, questo nuovo episodio ai danni di due settantenni rischia di riaccendere la polemica sulla sicurezza del territorio, visto che ad essere prese di mira sono spesso abitazioni isolate in aree ampie e difficili da controllare da parte delle forze dell'ordine. Di fatto una capillare vigilanza di tutto il territorio è impossibile considerando l'esiguita di forze in campo. Boggia sul punto è intervenuto in maniera decisa: «Occorre intervenire subito, senza più dar spazio a buonismi e comprensioni, senza più esitare e farsi mettere il freno da chi giustifica e da chi minimizza. Oggi non si è più complici, ma colpevoli. Possiamo e dobbiamo farlo, per riprenderci la dignità depredata». Un appello che, tuttavia, non significa farsi giustizia da sé: «Nessuno è eroe - conclude - perché il rischio è troppo alto, non reagite. Chiediamo piuttosto che siano garantiti i nostri più sacri diritti, la casa e la famiglia».

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